sabato 30 novembre 2013

dal sito http://www.enel.it/it-IT/reti/enel_distribuzione/qualita/progetti_contatore_elettronico/

Contatore Elettronico

Il contatore intelligente è uno strumento che ha cambiato in semplicità, trasparenza e rapidità il rapporto che Enel Distribuzione ha con i suoi clienti, quindi anche con te.
Infatti, ti permette ,di sviluppare una maggiore consapevolezza di quanto e come stai consumando e, di conseguenza, di scegliere la tariffa più conveniente per le tue esigenze.
Inoltre, offre all’azienda elettrica  la possibilità di effettuare in modalità automatica e da remoto operazioni di modifica contrattuale (nuovi allacci, cessazioni, subentri, ecc.) senza intervento dell’operatore e senza causarti disturbo.
Il Contatore intelligente insieme all’infrastruttura di telegestione, di cui Enel è il precursore nel mondo, costituisce anche il tassello fondamentale delle reti intelligenti, le cosiddette Smart Grids. Le città intelligenti, la mobilità elettrica e la domotica hanno avuto inizio da qui.

definizioni: Campi elettromagnetici a bassa frequenza

Campi elettromagnetici a bassa frequenza

ELF (extremely low frequency) è la terminologia anglosassone per definire i campi elettromagnetici a frequenze estremamente basse, ossia comprese tra 0 Hz e 3000 Hz. Nell´uso comune tali campi sono anche detti semplicemente "a bassa frequenza".
Le principali sorgenti artificiali di campi ELF sono:
  • sistemi di trasmissione e distribuzione dell´energia elettrica, comunemente detti elettrodotti e costituiti da:
    - linee elettriche a differente grado di tensione (altissima, alta, media, bassa), nelle quali fluisce corrente elettrica alternata alla frequenza di 50 Hz
    - impianti di produzione dell´energia elettrica
    - stazioni e cabine di trasformazione elettrica
  • sistemi di utilizzo dell´energia elettrica, ossia tutti i dispositivi, ad uso domestico ed industriale, alimentati a corrente elettrica alla frequenza di 50 Hz, quali elettrodomestici, videoterminali, etc.
In USA, Canada e Giappone si utilizza corrente alternata alla frequenza di 60 Hz.
In prossimità di un elettrodotto si generano un campo elettrico e un campo magnetico e l´esposizione è valutabile misurando separatamente l´entità del campo elettrico e del campo magnetico. Infatti a tale frequenza le dimensioni e distanze reciproche degli oggetti sono molto inferiori alla lunghezza d´onda.
fonte: ArpaER

Definizioni: Sistemi Semplici di Produzione e Consumo (SSPC)

Sistemi Semplici di Produzione e Consumo (SSPC) si intendono tutti quei sistemi elettrici che possono essere ricondotti ad una configurazione semplificata in cui ci sia un unico punto di connessione, un unico produttore di energia elettrica responsabile della gestione degli impianti di produzione connessi al predetto sistema e un unico cliente finale. All’interno dei SSPC è possibile individuare i seguenti sottoinsiemi: i Sistemi di Auto-Produzione (SAP), i Sistemi con Linea Diretta (SLD) e i Sistemi Efficienti di Utenza (SEU). In tutti questi sistemi il trasporto di energia elettrica per la consegna ai clienti finali non si configura come attività di trasmissione e/o di distribuzione, ma come attività di auto-approvvigionamento energetico.
tratto da: Documento per la consultazione Mercato di incidenza energia elettrica

Definizioni: Reti Elettriche


Reti Elettriche si intendono tutti quei sistemi elettrici a configurazione complessa che, per 
effetto dei rapporti intercorrenti fra i diversi utenti del sistema, non possono essere ricondotti ad uno schema semplificato in cui ci sia un unico punto di connessione, un unico produttore di energia elettrica responsabile della gestione degli impianti di produzione connessi al predetto sistema e un unico cliente finale. Tali sistemi sono pertanto riconducibili ad uno schema in cui coesistono una pluralità di clienti finali e/o produttori di energia elettrica. L’insieme delle Reti Elettriche è suddivisibile nei seguenti due sottoinsiemi: le Reti Pubbliche e i Sistemi di Distribuzione Chiusi (SDC). In tutti questi sistemi il trasporto di energia elettrica per la consegna ai clienti finali si configura come attività di trasmissione e/o di distribuzione.

tratto da: Documento per la consultazione Mercato di incidenza energia elettrica 



Definizioni: i Sistemi Efficienti d’Utenza (SEU)

Il decreto legislativo n. 115/08, come modificato dal decreto legislativo n. 56/10 ha definito i Sistemi Efficienti d’Utenza (SEU).

I SEU sono sistemi “in cui un impianto di produzione di energia elettrica, con potenza non superiore a 20 MW e complessivamente installata sullo stesso sito, alimentato da fonti rinnovabili ovvero in assetto cogenerativo ad alto rendimento, anche nella titolarità di un soggetto diverso dal cliente finale, è direttamente connesso, per il tramite di un collegamento privato senza obbligo di connessione di terzi, all’impianto per il consumo di un solo cliente finale ed è realizzato all’interno dell’area di proprietà o nella piena disponibilità del medesimo cliente”.
Appaiono quindi come un sottoinsieme dei sistemi di auto-approvvigionamento energetico.
agam2013

Definizioni: i Sistemi di Auto-Approvvigionamento Energetico (SAAE)

Il decreto ministeriale 10 dicembre 2010 definisce i Sistemi di Auto-Approvvigionamento Energetico (SAAE).
In particolare, il Sistema di Auto-Approvvigionamento Energetico è una “configurazione impiantistica in cui uno o più impianti di produzione di energia elettrica, anche nella titolarità di un soggetto diverso dal cliente finale, sono direttamente connessi, per il tramite di un collegamento privato, agli impianti per il consumo di un unico soggetto giuridico, o di più soggetti appartenenti al medesimo gruppo societario, e sono realizzati all’interno dell’area di proprietà o nella disponibilità del medesimo cliente o gruppo societario”.
I sistemi di auto-approvvigionamento energetico sono esclusi dal novero delle reti elettriche. 
Sono sistemi “semplici” caratterizzati dalla presenza di un unico cliente finale (o di più clienti finali solo se appartenenti allo stesso gruppo societario) e un produttore eventualmente terzo.
agam2013

Interrogazione parlamentare: controlli sui contatori dell’energia elettrica.

Interrogazione n. 5-01237 Crippa: Controlli sui contatori dell’energia elettrica.
TESTO DELLA RISPOSTA

http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/bollettini/pdf/2013/10/17/leg.17.bol0105.data20131017.com10.pdf

Contatori intelligenti... continua

Contatori intelligenti, polemiche senza fine

Dopo le interogazioni e la risposta del ministero, arrivano le precisazioni dell'Enel.

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I contatori intelligenti parlano più cinese che europeo

I contatori intelligenti parlano più cinese che europeo

Avrebbero dovuto essere controllati da un ente terzo incaricato dallo Stato.

Interessante articolo pubblicato su: 

giovedì 28 novembre 2013

risparmio.....

Risparmio...  economico... energetico ...

Il termine "risparmio" lo  sentiamo pronunciare ormai di continuo: 
deve risparmiare la pubblica amministrazione, devono risparmiare "energia" i nuovi edifici devono essere a risparmio energetico tutti gli elettrodomestici, tutti dobbiamo impegnarci per evitare sprechi. 

Siamo tutti d’accordo, ma se andiamo a verificare quanto questi concetti siano effettivamente messi in pratica lo scenario è diverso. 

Eppure sono ancora pochi i comuni che dispongono di impianti illuminazione aggiornati ed efficienti. 

Evidentemente chi deve scegliere non dispone delle informazioni sufficienti per orientarsi verso i prodotti con le migliori performance oppure subentrano altri fattori che penalizzano l’impegno delle aziende che continuano a investire sulla qualità del prodotto. 

D’altra parte non si può immaginare di uscire da una crisi economica  se non investendo sulle tecnologie che possono migliorare la nostra qualità di vita e il nostro rapporto con l’ambiente.

Credo sia giunta l'ora di provare a costruire sul serio le “smart city”,  le città intelligenti di domani, che... potrebbero rappresentare una utile svolta...

agam 2013

greencityenergy



lunedì 25 novembre 2013

APE - Risoluzione n. 83/E del 22 novembre 2013 della Agenzia delle Entrate

                                             


L’APE, l’attestato di prestazione energetica che ha sostituito l’ACE, attestato di certificazione energetica senza imposta di registro e senza imposta di bollo. A chiarirlo l’Agenzia delle entrate con la risoluzione n. 83/E del 22 novembre 2013. "Registrazione contratti di locazione a seguito dell’introduzione dell’obbligo di allegazione ell’Attestato di prestazione energetica (APE)" 

Decreto-legge del 4 giugno 2013 n. 63 -

Decreto-legge del 4 giugno 2013 n. 63 -
Disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell'edilizia per la definizione delle procedure d'infrazione avviate dalla Commissione europea, nonche' altre disposizioni in materia di coesione sociale.
«Art. 1. (Finalita'). - 1. Il presente decreto promuove il miglioramento della prestazione energetica degli edifici tenendo conto delle condizioni locali e climatiche esterne, nonche' delle prescrizioni relative al clima degli ambienti interni e all'efficacia sotto il profilo dei costi.

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 130 del 5 giugno 2013
http://www.finanze.gov.it/export/download/novita2013/Decreto_legge_63_2013.pdf

Il progetto "Energie in Rete"

sostenitore del pattoIl progetto "Energie in Rete"

L'obiettivo della riduzione delle emissioni di gas climalteranti e degli inquinanti atmosferici deve essere perseguito anche attraverso politiche e interventi a livello locale oltre che nazionale e internazionale. La Fondazione Cariplo ha voluto dare il proprio contributo per l'adesione dei Comuni di piccole e medie dimensioni all'iniziativa del Patto dei Sindaci e la realizzazione delle azioni ad esso correlate, nell'intento di diffondere concretamente un approccio al consumo razionale dell'energia e un maggiore ricorso alle energie rinnovabili.

L'idea di agganciare il "Patto dei Sindaci" ai progetti già attivi, nasce nella Fondazione per una semplice considerazione: il tema energia, su cui punta il Patto, è una componente fondamentale per le strategie del Piano di Governo del Territorio.

Valorizzare il Patto dei Sindaci, dunque, significa inserire il "tassello" energia nel puzzle della gestione sostenibile del territorio, in un'ottica di pianificazione territoriale di area vasta, e non di singoli Comuni.

Gli indicatori energetici dei singoli Comuni, pertanto, verranno ricompresi nel quadro più ampio del monitoraggio ambientale "Franciacorta e Pianura sostenibile", utili per la redazione dei futuri PGT.

Inoltre, grazie al ruolo di "Covenant supporter" attribuito alla Fondazione Cogeme Onlus dall'UE, sarà possibile disporre di un osservatorio privilegiato a livello di bacino sulle politiche energetiche sostenibili, mettendo in rete le esperienze ormai numerose di reti di Comuni che hanno aderito al Patto.



domenica 24 novembre 2013

Il riscaldamento a legna... considerazioni

L’utilizzo della legna (e del pellet, che da quella di scarto è derivato) per alimentare il riscaldamento è una scelta virtuosa per l’ambiente, per le nostre tasche e per il nostro benessere.
In primo luogo la legna è una risorsa rinnovabile, basta piantarne almeno quanto se ne taglia o, meglio ancora, in quantità maggiore: infatti, il patrimonio boschivo italiano è in considerevole aumento anno dopo anno, con un indice di boscosità che si attesta intorno al 36% e un’estensione superiore a 10,5 milioni di ettari; inoltre la silvicoltura fa rispettare un territorio che spesso viene sfruttato in modo incontrollato, causando eventi che possono portare a veri e propri disastri ambientali; l’utilizzo economico dei boschi, con le successive lavorazioni della legna, può portare una fonte di reddito alle popolazioni collinari e montane ed evitare l’abbandono di quelle zone, con le conseguenze già citate per l’ambiente; il ciclo della legna è CO2 neutro (vedi accanto) e non contribuisce all’effetto serra; la legna e il pellet bruciando bene producono meno CO2 e meno ossido di carbonio rispetto a gasolio e metano e meno anidride solforosa del gasolio.
In secondo luogo legna e pellet sono prodotti a filiera corta e quindi danno un contributo all’economia italiana, a differenza dei combustibili fossili che provengono dall’estero; il costo del riscaldamento a legna o pellet è notevolmente inferiore a gasolio, GPL, metano o teleriscaldamento a parità di energia scaldante ... e non ultimo lo spettacolo delle fiamme è sempre affascinante.
estratto da "Stufe e Camini" Di Baio Editore

giovedì 21 novembre 2013

Rapporto mensile sul sistema elettrico italiano pubblicato da Terna S.p.A. relativo al mese di ottobre 2013.


Rapporto mensile sul sistema elettrico italiano pubblicato da Terna S.p.A.  relativo al mese di ottobre 2013.  
rapporto completo sul sito di Terna SpA 
http://www.terna.it/LinkClick.aspx?fileticket=KioiWEdAzQI%3d&tabid=379&mid=3013

Einstein e il brevetto dimenticato: il frigorifero ecologico

Il frigorifero ad assorbimento, che non ha parti in movimento, opera a pressione costante, e richiede solo una fonte di calore per funzionare, è stato inventato congiuntamente nel 1926 da Albert Einstein e il suo ex studente Leo Szilard e brevettato negli Stati Uniti esattamente 83 anni fa, l’11 novembre 1930 (US Patent 1.781.541).
Il progetto di Albert Einstein del frigorifero ad assorbimento è ritornato d’interesse sia da quando sono stati messi al bando i gas refrigeranti dannosi per la fascia di ozono stratosferico sia a causa dell’obbligo della riduzione dei gas serra e con la possibilità di utilizzare energie alternative. Una delle caratteristiche fondamentali dei frigoriferi ad assorbimento di Einstein è l’assoluta silenziosità e la durata nel tempo, in quanto in questi dispositivi non vi è la presenza di organi e meccanismi in movimento che con il tempo potrebbero logorarsi (ad esempio i compressori). La conseguenza è la possibilità di utilizzarli in numerose situazioni, soprattutto quando non vi è la possibilità di allacciarsi alla rete elettrica.
La creazione di sistemi di refrigerazione ecologici e frigoriferi energeticamente efficienti può avere un effetto enorme per l’ambiente e gli stili di vita di milioni di persone. Non solo per i paesi in via di sviluppo che aspirano ai nostri stili di vita, ma in tutte quelle situazioni che richiedono raffreddamento, oltre all’ormai onnipresente aria condizionata, considerata una delle principali fonti energivore del pianeta (1.000 miliardi di kilowatt/ora all’anno, secondo una stima di un ricercatore americano, di cui abbiamo già parlato in questo articolo).
Il frigorifero di Einstein con il suo gruppo ad assorbimento si compone di 5 parti essenziali, utilizzando prevalentemente acqua, ammoniaca e butano:
Caldaia. Dove inizia l’intero ciclo, dove viene installata la fonte di calore (che può essere una tradizionale resistenza elettrica ma anche un bruciatore a biogas o di biocarburanti o perfino un pannello solare) e dove la soluzione di acqua ed ammoniaca inizia il circolo.
Condensatore. Dove avviene la separazione dell’acqua dall’ammoniaca, e dove la stessa s’immette nell’evaporatore.
Evaporatore. Dove l’ammoniaca quasi pura incontra il gas (butano) ed evapora sottraendo calore all’ambiente esterno, cioè alla cella frigorifero, freezer ecc.
Assorbitore. Dove l’acqua utilizzata per trasportare l’ammoniaca assorbe calore per ridurre la sua temperatura.
Serbatoio. Dove l’acqua e l’ammoniaca, dopo aver compiuto il loro intero ciclo, si ritrovano, si miscelano ed entrano in caldaia per ricominciare a circolare nuovamente.
Anche la prima invenzione della macchina frigorifera, avvenuta e brevettata nel 1851 dall’americano John Gorrie, si basava sull’utilizzo dell’ammoniaca e si sviluppò a scopi commerciali su navi e treni per il trasporto delle merci deperibili. Dal 1926 fino al 1933 Einstein e Szilard collaborarono per migliorare la tecnologia di refrigerazione domestica. I due furono motivati dalla lettura sui giornali contemporanei di una famiglia berlinese che era stata uccisa quando una giuntura nel loro frigorifero si ruppe e diffuse fumi tossici nella loro casa (a causa appunto della presenza di ammoniaca). Einstein e Szilard cominciarono a pensare a un dispositivo senza parti in movimento, che avrebbe eliminato il rischio di rottura e di usura.
Nonostante la presentazione di più di 45 domande di brevetto in sei Paesi diversi, nessuno dei disegni di Einstein e Szilard per i frigoriferi “alternativi” fu mai tradotto in un prodotto da commercializzare, sebbene alcuni modelli furono autorizzati. La Grande Depressione di quegli anni colpì duramente molti produttori e così nessuno se la sentì di rischiare in quest’avventura. Ma è stata l’introduzione di un nuovo refrigerante non tossico, il freon, proprio nel 1930, a cambiare il destino del frigorifero. L’economia ha sostenuto la tecnologia basata sul freon come quella più conveniente, e perciò è usata ancora oggi. Almeno finché i CFC (Clorofluorocarburi) sono stati banditi dal protocollo di Montreal del 1990. Ed ecco allora che, anche grazie agli incentivi al risparmio energetico, il frigorifero di Einstein potrebbe tornare di attualità.

fonte: http://www.comunivirtuosi.org/video/einstein-e-il-brevetto-dimenticato-torna-il-primo-frigorifero-ecologico-83-anni-dopo

Piani d'azione per l'energia sostenibile

Sul sito del Patto dei Sindaci si puo' consultare Il Catalogo dei Piani d’azione per l’energia sostenibile (PAES) del Patto dei Sindaci raccoglie tutti i PAES inoltrati dai firmatari e/o accettati dalla Commissione europea.
http://www.pattodeisindaci.eu/actions/sustainable-energy-action-plans_it.html

Edifici più sostenibili grazie alla luce naturale

Monsano, 19.11.2013 - Con l’appuntamento di sabato 23 novembre a Montechiarugolo comincia la serie di corsi organizzati dall’Associazione Comuni Virtuosi e Velux Italia per promuovere l’utilizzo della luce naturale nelle nuove edificazioni e ristrutturazioni.
Il progetto parte proprio dalle “Linee Guida per la diffusione della luce naturale”, redatte nei mesi scorsi da un gruppo di lavoro formato dai tecnici di Velux e di Comuni Virtuosi, al momento in fase di adozione in alcuni dei comuni iscritti alla rete.
“L’obiettivo che ci siamo dati è quello di formare e promuovere una nuova cultura dell’abitare sostenibile – commenta l’assessore all’ambiente di Colorno (PR) e coordinatore dell’Associazione Comuni Virtuosi Marco Boschini -. Non potevamo che cominciare dal modo di costruire e realizzare gli ambienti in cui viviamo (o lavoriamo). Siamo molto soddisfatti di questa collaborazione, con Velux, perché dimostra che anche in questo Paese si possono costruire percorsi concreti e azioni virtuose per cittadini ed enti locali, imprenditori e comunità”.
”La maggior parte dei progettisti esprime un forte interesse verso l'uso della luce naturale - ha aggiunto Marco Soravia, Responsabile Progettazione di VELUX Italia - tuttavia è raro che analizzino in anticipo, attraverso un studio accurato degli effetti della luce e della ventilazione naturali, le condizioni che verranno a crearsi negli edifici che andranno a progettare. Ecco perché VELUX supporta attività di formazione che possano fornire strumenti ed informazioni utili a realizzare edifici più sostenibili e a migliorare la vita di chi li abita”.
Il primo corso si terrà presso la scuola materna di Monticelli (frazione di Montechiarugolo – PR) dalle 8.30 alle 13.00. Hanno già aderito ad oggi una ventina tra amministratori locali, funzionari e tecnici del territorio.
“La collaborazione con l'Associazione Comuni Virtuosi e con Velux ci fornisce una preziosa opportunità per sviluppare una importante azione di formazione rivolta sia ai dipendenti dell'amministrazione che ai tecnici del territorio – commenta Maurizio Olivieri, assessore all’ambiente di Montechiarugolo-. Quella della formazione continua verso un nuovo modo di costruire e progettare, che tenga sempre più conto del benessere delle persone che abitano gli edifici e le strutture e che sia sempre più attenta ai temi del risparmio energetico, della qualità dei materiali, dell'inserimento degli edifici nell'ambiente. E' una tappa di una formazione che deve aiutare il territorio a perseguire gli obiettivi individuati dal PAES, il Piano di Azione dell'Energia sostenibile, e a procedere nel percorso del Patto dei Sindaci. È anche un esempio di come molte cose si possono fare senza costi e lavorando in rete.”

lunedì 18 novembre 2013

L’ENERGIA EOLICA (le nobili origini)


L’ENERGIA EOLICA (le nobili origini)

L’utilizzo dell’energia eolica, cosi come oggi la conosciamo, rappresenta uno stadio di perfezionamento di una tecnologia di produzione energetica, da fonte rinnovabile,  già impiegata dall’uomo nel corso dei  secoli.
Infatti, l’energia del vento è stata usata/sfruttata dall’uomo, da tempo immemore, sia per la propulsione a vela, sia per la produzione di energia meccanica, attraverso i primi  mulini a vento che azionavano congegni sia per il sollevamento dell’acqua, che azionavano macine.
L’origine delle prime ruote eoliche non è stata finora stabilita con certezza.
Alcuni studi fanno rilevare di avere individuato i resti di quelli che 3000 anni fa  furono i primi mulini a vento nei pressi di Alessandria di Egitto.
Tuttavia, non esistono prove certe che effettivamente gli Egiziani, così come i Fenici, i Greci ed i Romani conoscessero e realizzassero mulini a vento.
Le prime testimonianze certe dell’esistenza dei mulini a vento risalgono al 644 DC e si riferiscono al Seistan, nell’antica Persia, in una zona che è situata al confine fra gli attuali Iraq e Iran.
In Europa, i mulini a vento li facciamo risalire al tempo delle Crociate, intorno al 1100, nei paesi del Nord Europa,  dove il mulino a vento iniziò, tra il  XIV e XV secolo, la sua evoluzione e il suo perfezionamento.
A partire dall’Europa, i mulini a vento si diffusero anche nel Nuovo Mondo, dove furono perfezionati ed evoluti,    contribuendo in maniera significativa allo sviluppo legato all’epoca.
Il mulino a vento rappresentava un efficace ed economico mezzo per il sollevamento dell’acqua, tanto che ben presto entrò a far parte del paesaggio.
Degli studi stimano che a partire dal 1850 negli Stati Uniti siano stati installati oltre 6 milioni di mulini a vento.
Alla fine del XIX secolo, la scoperta dell’energia elettrica portò allo sviluppo dei primi mulini a vento per l’azionamento di generatori elettrici.

Agam novembre 2013

venerdì 15 novembre 2013

le altre energie...


In una centrale nucleare a fissione refrigerata ad acqua leggera, come ogni centrale elettrica basata su un ciclo al vapore, avviene una reazione che libera calore utilizzato per la vaporizzazione dell'acqua e quindi la generazione di lavoro meccanico. Il principio fisico alla base della generazione del calore in una centrale nucleare a fissione è la fissione nucleare, ovvero la scissione del nucleo di atomi pesanti quali uranio e plutonio.
fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_elettronucleare

Come si misurano l'energia e la potenza delle nostre centrali elettriche

Una centrale elettrica è come un motore e un motore, anche quando è spento, ha una sua "potenza installata": la potenza è il massimo che può dare quando lo si mette in moto. Vale per una centrale nucleare esattamente come per la vostra automobile. L'energia è quello che il motore effettivamente produce quando è in moto. Come si misurano potenza ed energia? La somiglianza tra le unità di misura può confondere.



LA POTENZA 
kiloWatt (kW) 
MegaWatt (MW) ----> kW x 1.000 (mille) 
GigaWatt (GW) ----> kW x 1.000.000 (1 milione) 
TeraWatt (TW) ----> kW x 1.000.000.000 (1 miliardo)
 
Queste sono unità di misura della potenza. Una centrale elettrica da 1.000 MW, per esempio, è un motore capace di erogare istantaneamente quella potenza.
 
POTENZA NETTA In generale sulle pagine di informazione (giornali, telegiornali, periodici...) e per le letture meno tecniche, è solitamente implicito che il valore di potenza - 1.000 MW, nel nostro esempio - si riferisca alla potenza elettrica netta, che per essere precisi andrebbe scritto "1.000 MWel", dove "el", o anche solamente "e", stanno appunto per "elettrica".
 
POTENZA LORDA Una centrale deve però convertire una fonte di energia (carbone, uranio, sole, vento...) in un'altra, l'elettricità, attraverso una serie di passaggi. Questi passaggi hanno un "prezzo" che deve essere compensato dal motore vero e proprio: per garantire quei 1.000 MWel netti, la potenza lorda della centrale dovrà essere superiore.
 
Di quanto superiore, dipende dalla tecnologia: se un sistema termoelettrico con turbina a vapore ha un rendimento del 30%, per avere 1.000 MWel dobbiamo disporre di 3.000 MWth, dove il "th" sta per termici e indica la potenza lorda del motore.
 
L'ENERGIA 
kiloWattora (kWh) 
MegaWattora (MWh) ----> kWh x 1.000 (mille) 
GigaWattora (GWh) ----> kWh x 1.000.000 (1 milione) 
TeraWattora (TW) ----> kWh x 1.000.000.000 (1 miliardo)
 
Queste sono le unità di misura pratiche dell'energia elettrica prodotta nel periodo di funzionamento della centrale. I kiloWattora fatturati in bolletta sono l'energia che consumate in casa sommando la potenza e le ore di funzionamento dei vostri apparecchi elettrici.
 
IL FATTORE DI UTILIZZO 
Una centrale elettrica che funzioni ininterrottamente per 1 anno (8.760 ore) avrà prodotto a fine anno più di 8.760.000 MWh (8.760 GWh). Ma non esistono centrali che possano funzionare così: ci sono i fermi tecnici, la manutenzione, il carico del combustibile, il giorno e la notte per gli impianti solari, i venti deboli per le pale eoliche e via dicendo.
 
Il numero di ore di funzionamento deriva da misure statistiche per alcune tecnologie (solare, eolico eccetera) e da calcoli di progetto per altre. Una centrale nucleare ad acqua pressurizzata (PWR) da 1.000 MWh con un fattore di utilizzo del 90%, che equivale a 35-36 giorni di fermo l'anno,funzionerà per circa 7.900 ore fornendo 7.900.000 MWh (7.900 GWh). A parità di potenza una centrale fotovoltaica con un fattore di utilizzo del 15% potrebbe funzionare a pieno regime per 1.314 ore fornendo 1.314.000 MWh (1.314 GWh).

Energia elettrica

La produzione netta di energia elettrica in Italia nel 2009 è stata di 281.107 GWh, suddivisa in questo modo: 76,8% da fonte termica (combustibili fossili), 18,8% idrica, 2,3% eolica, 1,7% geotermica, 0,2% fotovoltaica. Vediamo come funzionano alcune di queste tecnologie e quali sono le prospettive della ricerca.

Elettricità
Elettricità

L'elettricità è una fonte di energia secondaria: finché non saremo capaci di catturare e usare direttamente quella dei fulmini dovremo continuare a produrla bruciando combustibili oppure sfruttando i dislivelli d'acqua, i venti o il Sole.

È anche un tipo di energia particolare. Quella a cui ci riferiamo qui dovremmo chiamarla elettrocinetica: è l'energia che una corrente elettrica (il moto degli elettroni lungo un cavo), prodotta da un generatore di corrente o dalle reazioni elettrochimiche in una batteria, percorrendo un circuito, può fornire a un motore elettrico, una resistenza, un lettore mp3 per farli fuzionare. Fatta eccezione per le batterie, l'elettricità non si può accumulare. Per fare fronte alle necessità di una nazione deve essere prodotta quando serve e nella quantità che serve, un fatto che limita la diffusione su                                                       vasta scala di alcune tecnologie, come il fotovoltaico.
                                                     fonte: http://www.focus.it/scienza/energia/energia

lunedì 11 novembre 2013

La pirolisi

La pirolisi è un processo di conversione termochimica della materia organica, chiamata anche distillazione a secco, che si basa sulla trasformazione della biomassa ad opera del calore, in forte carenza di ossigeno. In pratica la pirolisi si può applicare a qualsiasi materiale organico purché a basso contenuto di acqua (< 15%). Il materiale viene portato a temperature comprese tra i 200 e i 700 °C, talvolta immettendo opportune quantità di ossigeno che consentono l’innesco di una parziale combustione che porta ad un aumento della temperatura.

martedì 5 novembre 2013

impianti fotovoltaici in aree agricole

Impianti fotovoltaici in aree agricole.
Alcuni aspetti normativi sono stati chiariti con  la  che ha respinto un ricorso al TAR della Federazione Coldiretti del Veneto ove si chiedeva che fosse annullata l'autorizzazione concessa dalla giunta regionale per un impianto fotovoltaico da 48 Megawatt che occupa 120 ettari realizzato nel comune di Canaro, in provincia di Rovigo. 
Secondo l'organizzazione degli imprenditori agricoli l'impianto fotovoltaico non avrebbe dovuto essere realizzato in quella zona, poiché in prossimità di aree agricole e poiché era mancata l'acquisizione del parere del consorzio di bonifica locale. Nel PRG non era prevista l'installazione di fotovoltaico, l'area risultava abilitata soltanto per interventi funzionali all'attività agricola. Coldiretti contestava quindi l'edificazione su terreni agricoli, invece che nella zona industriale, a soggetti che non erano imprenditori agricoli con un intervento che avrebbe interferito con lo sviluppo agricolo dell'area.
Il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso, sostenendo che il decreto legislativo 387/2003 prevede in maniera esplicita la realizzazione di impianti a energie rinnovabili anche nelle zone che nei piani urbanistici in vigore sono classificate come aree agricole. 
Questo per via dell'obbligo assunto dall'Italia nei confronti dell'Unione Europea di incrementare l'utilizzo di energie rinnovabili.
Infatti sulla normativa locale prevale il principio comunitario sullo sviluppo delle rinnovabili, che l'Italia recepisce nella sua normativa.

domenica 3 novembre 2013

Stato e prospettive dell’efficienza energetica in Italia

Efficienza energetica
Lavorando su questo fronte si potrebbe generare un impatto sul sistema economico nazionale pari al 2% del Pil.
 A ciò si aggiungerebbe un aumento degli occupati fino al 2% a fronte di una riduzione dei consumi totali di energia compresi tra il 12 e il 18%.
Questi, in sintesi, i  dati che emergono dallo studio “Stato e prospettive dell’efficienza energetica in Italia” realizzato dalla Fondazione Centro Studi Enel, che è stato presentato  a Roma nei giorni scorsi. 
Dallo studio emerge chiaramente che utilizzare l’energia in modo efficiente, rappresenta la base per costruire una politica energetica sostenibile. 
In particolare nel nostro Paese la promozione dell’efficienza energetica sarebbe in grado di stimolare la crescita grazie agli investimenti che il comparto è in grado di mobilitare, circostanza che riveste una notevole valenza, preso atto del periodo di crisi economica come quello attuale.
agam 2013

indirizzo dove potere leggere lo studio
http://www.enel.com/en-GB/doc/enel_foundation/events/report_stato_e_prospettive_efficienza_energetica.pdf

sabato 2 novembre 2013

L’agevolazione fiscale consiste in detrazioni dall’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) o dall’Ires (Imposta sul reddito delle società) ed è concessa quando si eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti.
In particolare, le detrazioni sono riconosciute se le spese sono state sostenute per:
  • la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento
  • il miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni - pavimenti - finestre, comprensive di infissi)
  • l’installazione di pannelli solari
  • la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.
http://www.casa.governo.it/

ENEL - Gli Interventi Incentivati

Al fine di promuovere la diffusione su larga scala di interventi di efficienza energetica, Enel Distribuzione offre un contributo economico collegato al meccanismo nazionale dei Certificati Bianchi a coloro che realizzano interventi di efficienza energetica alle condizioni previste nei singoli Documenti di Offerta.

L’iniziativa prevede che l’aderente presenti una specifica richiesta a Enel Distribuzione, attraverso il sito internet dedicato, fornendo:
  • i dati anagrafici e le informazioni tecniche relativi all’intervento di efficienza energetica realizzato;
  • l’apposita documentazione per la quantificazione dei risparmi di energia primaria conseguiti.

venerdì 1 novembre 2013

GSE Pubblicato il rapporto "Regolazione regionale della generazione elettrica da fonti rinnovabili"

Il GSE pubblica il rapporto “Regolazione regionale della generazione elettrica da fonti rinnovabili” come da D.Lgs. 28/2011 (art.14).
E' presentato, in chiave comparativa, il quadro aggiornato al 30 giugno 2013 degli interventi compiuti dalle Regioni per attuare, modificare o integrare le norme nazionali in materia di autorizzazioni per gli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Il rapporto considera i regimi autorizzativi specifici, le procedure di valutazione ambientale connesse, i procedimenti amministrativi per la concessione di acque superficiali e di risorse geotermiche; un complesso di funzioni amministrative quasi tutte conferite alle Regioni e, in molti casi, da queste delegate alle Province.
E’ esaminato, inoltre, l’esercizio della facoltà attribuita alle Regioni di individuare aree non idonee alla installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Il rapporto sarà periodicamente aggiornato. Nella sezione del sito “Autorizzazioni” sono disponibili le informazioni sui regimi autorizzativi vigenti a livello regionale, nella sezione “Cerca la normativa” è, invece, accessibile la normativa regionale e nazionale.