domenica 15 marzo 2015

Fracking Explained with Animation

Fracking Explained with Animation


U.S. Energy Information Administration - Italia - Country Analysis Note


‹ COUNTRIES

ITALY   

Country Analysis Note

  • As a net importer of oil and natural gas, Italy is heavily dependent on imports to meet its energy needs. Net imports of petroleum and other liquids were over 1.1 million barrels per day (bbl/d) in 2013. Italy's main crude oil suppliers are Libya, Azerbaijan, Saudi Arabia, and Russia.
  • Italy is a major refining center in Europe and a significant exporter of refined products. Italy has the second largest crude oil refining capacity in the European Union after Germany, with a total capacity of nearly 2.1 million bbl/d from fifteen crude oil refineries, according to Oil & Gas Journal (OGJ). However, Italian refineries are at risk of closing in the next few years because of declining domestic consumption of petroleum products and competition from Asia.
  • Italy is the second largest natural gas importer in Europe, after Germany. Natural gas imports were around 2.2 trillion cubic feet (Tcf) in 2013, while dry natural gas production that same year totaled 273 billion cubic feet. The majority of Italy's natural gas imports come from Algeria and Russia via pipelines. Imported gas from Russia accounted for 36% of Italy's natural gas consumption in 2013.
  • A significant portion of Italy's imported natural gas comes from Algeria and Libya through the Trans-Mediterranean (also known as Enrico Mattei) and Greenstream pipelines, respectively.
  • Gazprom continues to consider Italy along with Austria as a potential end-point of Russia's South Stream natural gas pipeline project, designed to be an alternative to natural gas exports via Ukraine.
  • Liquefied natural gas (LNG) accounted for about 8% of Italy's total natural gas supply, mostly from Qatar. Italy has 3 LNG terminals, although they have a total utilization rate of only 45%.
  • Italy has the sixth-largest proved natural gas reserves in Europe with 2.1 Tcf, and the fifth-largest proved reserves of crude oil in Europe with 560 million barrels as of January 1, 2014, according to OGJ.
  • Italy enacted an offshore drilling ban in 2010, following the Deepwater Horizon oil spill in the United States Gulf of Mexico. Since then, Italy has lifted the ban for certain offshore projects, although the government continues to ban drilling in certain areas near the coast.
  • The government's National Energy Strategy calls for renewables to provide 23% of primary energy consumption by 2020, up from 13% in 2012.
Analysis Last Updated: July 2014
agam 03_2015

SHALE GAS

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI
Esplorazione e produzione di idrocarburi (come il gas di scisto) mediante la fratturazione idraulica ad elevato volume 

Negli ultimi dieci anni, negli Stati Uniti si è osservato uno sviluppo molto rapido delle fonti convenzionali di gas e petrolio. Il termine “non convenzionale” si riferisce principalmente alle caratteristiche dei serbatoi geologici o formazioni di roccia (detti rocce-serbatoio) contenenti idrocarburi, che differiscono dai serbatoi convenzionali. Queste formazioni non convenzionali spesso si estendono in aree molto vaste, sono caratterizzate da un basso contenuto energetico per volume di roccia e da permeabilità bassa o molto bassa. I principali tipi di combustibili fossili non convenzionali sono: il tight gas, il gas di scisto, il gas naturale in carbone, gli idrati di metano, il tight oil, l’olio di scisto (shale oil), le scisti bituminose e le sabbie bituminose. Il gas di scisto sembra essere l’idrocarburo non convenzionale con il maggior potenziale di sviluppo in Europa: in alcuni Stati membri sono già in corso attività di esplorazione in questo settore. L’aumento della produzione di gas di scisto negli Stati Uniti ha determinato un calo dei prezzi del gas sul loro mercato nazionale e un impatto economico positivo sulla loro economia. Questi cambiamenti nell’economia degli Stati Uniti hanno avuto anche ripercussioni sui mercati internazionali dell’energia. Ad esempio, a livello globale, le riserve di gas naturale liquefatto (GNL) sono aumentate, esercitando un impatto indiretto sui prezzi del gas dell’UE e, nello stesso tempo, un aumento delle esportazioni di carbone verso l’UE1 . Nell’UE, nel corso degli ultimi tre anni, alcuni Stati membri hanno assegnato concessioni e/o autorizzazioni per la prospezione/esplorazione o sono in procinto di farlo: Danimarca, Germania, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Svezia e Regno Unito2 . Tuttavia, non tutti i titolari di autorizzazione hanno avviato concretamente attività di prospezione o esplorazione. Attualmente, queste attività (fasi di prospezione o ricerca) sono state effettuate o sono in corso in Danimarca, Germania, Polonia, Romania, Svezia e Regno Unito. Finora in Europa non è ancora stata avviata la produzione commerciale del gas di scisto, anche se sono stati realizzati alcuni progetti pilota di produzione, ad esempio in Polonia. La produzione commerciale potrebbe iniziare in alcuni Stati membri nel periodo 2015-2017 (ad esempio in Polonia e Regno Unito). 
estratto da:
http://ec.europa.eu/environment/integration/energy/pdf/swd_2014_22_it.pdf

ne abbiamo parlato
http://energy-agam.blogspot.it/2013/03/shale-gas.html

agam 03/2015



sabato 14 marzo 2015

Covenant of Mayors webinar - Engaging people in Smart Grids

Covenant of Mayors webinar - Engaging people in Smart Grids
Covenant of Mayors webinar - Engaging people in Smart Grids
19 March 2015 09:30 - 11:00
Online, Belgium
Energy grids become smarter changing the role of consumers drastically. 
The webinar is about the possibilities to engage consumers (citizens, SMEs) in the energy sector. The S3C EU FP7 project toolkit (tools, guidelines) for Smart Grid projects as well as best-practice examples about successful consumer activation will be presented. 
The webinar addresses the following main questions:
- What benefits can smart grids bring to communities?
- How to win citizens’ attention and interest and how can they be used to help people saving energy? 
- How to turn this technical topic into a regional initiative?
Speakers: Ludwig Karg and Kerstin Niemeier (B.A.U.M. Consult GmbH).
The webinar can be of interest primarily to decision-makers, utilities, and anyone who is involved in (or intends to become involved in) the development of smart grid projects, products, or services.

agam 03_2015

CERTIFICATI BIANCHI - TEE- ruolo degli Energy Manager

CERTIFICATI BIANCHI - TEE- 

ruolo degli  Energy Manager


La figura dell’energy manager è stata introdotta nel panorama normativo italiano dall’art. 19 della legge n.10/91, il quale stabilisce che soggetti caratterizzati da rilevanti consumi energetici, e precisamente: • 10.000 tep per il settore industriale • 1.000 tep per gli altri settori (tipicamente il settore terziario e la pubblica amministrazione) hanno l’obbligo di nominare il “tecnico responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia”. A titolo di riferimento, 10.000 tep corrispondono a circa 12 milioni di Sm3 di gas naturale (con potere calorifico inferiore del gas di 34.540 kJ/Sm3 o 8.250 kcal/Sm3). Per quanto riguarda l’energia elettrica, la situazione è più complicata. La legge 10/91 assume infatti due coefficienti di conversione: 2.300 kcal/kWh per elettricità (usi finali) in media tensione e 2.500 kcal/kWh in bassa tensione. Con simili fattori di conversione 10.000 tep corrispondono ad un consumo (solo elettrico) di 43,5 milioni di kWh in media e 40 milioni di kWh in bassa tensione. Ai fini della verifica dell’obbligo di nomina dell’energy manager fanno fede i precedenti valori. Si tenga presente che l’AEEG (delibera 03/08, v. nota 8) ha fissato l’attuale coefficiente di conversione – valido nell’ambito del sistema dei certificati bianchi – a 0,187 tep/MWh (1870 kcal/kWh). Con tale valore, 10.000 tep corrispondono a circa 53,5 milioni di kWh. Ai fini della partecipazione al sistema dei TEE, è il soggetto che nomina l’energy manager a beneficiare dei titoli emessi, e non direttamente l’energy manager stesso, il quale si configura invece come figura di raccordo tra la propria organizzazione e il GSE. La nomina, in accordo col disposto dell’art. 19 della l. 10/91, deve essere reiterata negli anni durante i quali viene superata la soglia di obbligo (1.000 o 10.000 tep), pena la decadenza al diritto di emissione dei titoli.

fonte: guida operativa ENEA

agam 03_2015


CERTIFICATI BIANCHI - TEE- Le Società di Servizi Energetici (SSE) e le ESCO

Ottenimento  certificati bianchi - TEE

Il ruolo delle Società di Servizi Energetici (SSE) e le ESCO 

Il decreto 28.12.2012, all’art. 7, comma 1, lettera c, definisce le SSE come “società terze operanti nel settore dei servizi energetici, comprese le imprese artigiane e loro forme consortili”. 
Al riguardo, la Linea Guida EEN 9/11, all’art. 1 “Definizioni”, riporta: «Società […] che alla data di avvio del progetto4 hanno come oggetto sociale, anche non esclusivo, l’offerta di servizi integrati per la realizzazione e l’eventuale successiva gestione di interventi». Da tale definizione deriva che, per potersi accreditare sul sito del GSE e presentare progetti finalizzati all’ottenimento di TEE, non è necessaria una preventiva esperienza nel campo dell’efficienza energetica, ma è sufficiente che nello statuto della società sia prevista la fornitura di “servizi energetici integrati”. Si consideri inoltre che la definizione succitata impone che la società sia già costituita come SSE al tempo dell’avvio del progetto; ciò significa a rigore che una SSE di recente formazione non può richiedere TEE per interventi realizzati antecedentemente
Spesso le SSE sono presenti sul mercato come ESCO - Energy Service Companies, ossia società di servizi energetici. 
La definizione di ESCO è fornita dal decreto legislativo n. 115/08, all’art. 2 ‘Definizioni’, lettera i): «ESCO»: persona fisica o giuridica che fornisce servizi energetici ovvero altre misure di miglioramento dell’efficienza energetica nelle installazioni o nei locali dell’utente e, ciò facendo, accetta un certo margine di rischio finanziario. Il pagamento dei servizi forniti si basa, totalmente o parzialmente, sul miglioramento dell’efficienza energetica conseguito e sul raggiungimento degli altri criteri di rendimento stabiliti. L’accreditamento come SSE non implica ovviamente che la società sia configurabile come ESCO e che quindi si possa presentare come tale ai propri clienti. Tra l’altro, esiste una norma specifica, la UNI CEI 11352, dedicata alle ESCO.
nota:
La norma UNI CEI 11352 «Gestione dell’energia Società che forniscono servizi energetici (ESCO) Requisiti generali e lista di controllo per la verifica dei requisiti», pubblicata ad aprile 2010, fissa le condizioni generali e fornisce una lista di controllo per la verifica dei requisiti delle società che forniscono servizi energetici volti al miglioramento dell’efficienza energetica presso i propri clienti, con garanzia dei risultati; descrive le qualità minime di un servizio di efficienza energetica e le capacità (professionali, economiche e finanziarie) che una ESCO deve possedere; fornisce una lista di controllo per la verifica delle capacità delle ESCO; stabilisce le linee guida a supporto dei clienti nella scelta dei servizi offerti dalle ESCO.

fonte: guida operativa ENEA

agam 03_2015




giovedì 12 marzo 2015

ENEA - GUIDA OPERATIVA - OTTENIMENTO CERTIFICATI BIANCHI - I RIFIUTI

LA PRODUZIONE E LA GESTIONE DEI RIFIUTI IN ITALIA 


La situazione attuale Nel caso specifico della gestione dei rifiuti debbono essere prese in esame attività piuttosto diversificate che includono aspetti che spaziano dalla raccolta, al trasporto, all’impiantistica di trattamento (per lo più finalizzata al riciclaggio e al recupero), allo smaltimento finale, di solito rappresentato dalla discarica controllata. Occorre inoltre ricordare che oltre ai rifiuti urbani l’esame deve riguardare anche i rifiuti speciali, vale a dire tutta quella gamma di rifiuti, inclusi anche quelli classificati come pericolosi, che oltre a essere quantitativamente assai più significativa di quelli urbani, possono richiedere il ricorso a tecniche di gestione e di trattamento specifiche, che sovente si discostano da quelle tipiche degli urbani. Va da sé che questa prima edizione della guida non possa essere esaustiva di tutti i multiformi aspetti che compongono il ciclo completo di gestione dei rifiuti, siano essi urbani o speciali. 


In particolare le modalità gestionali che sono state prese in esame hanno riguardato: − l’incenerimento; − il trattamento meccanico, meccanico-biologico e la produzione di CSS/CDR 1 ; − il compostaggio e la digestione anaerobica. Va comunque evidenziato che le suddette voci, pur costituendo una gamma ridotta di forme di trattamento, sotto l’aspetto quantitativo costituiscono una frazione consistente delle modalità gestionali che trovano applicazione allo stato attuale, soprattutto per quanto riguarda i rifiuti urbani. Inoltre, come verrà discusso in seguito, sino a oggi gli unici casi oggetto di proposte e successiva assegnazione di TEE sono riconducibili ad impiantistica relativa proprio a tali forme di trattamento. Si sottolinea comunque il numero assai ridotto di interventi a oggi proposto nel settore della gestione dei rifiuti. Dall’analisi della banca dati messa a punto dall’ENEA per il periodo 2009-giugno 2013 sono state individuate poco meno di trenta iniziative (tratto dalla Guida operativa redatta e pubblicata da Enea)


Le guide settoriali sui certificati bianchi, redatte dall'ENEA, rappresentano un valido strumento di studio ed approfondimento, per coloro i quali si occupano di tematiche legate all'energia ed all'ambiente.
agam 03_2015


ENEA - GUIDA OPERATIVA - OTTENIMENTO CERTIFICATI BIANCHI


GUIDA OPERATIVA 
Il sistema dei Certificati Bianchi, o Titoli di Efficienza Energetica (TEE), è stato definitivamente introdotto in Italia dai decreti 20 luglio 2004. L’accesso a tale sistema incentivante è articolato su tre diversi metodi di valutazione: il metodo standardizzato, il metodo analitico ed il metodo a consuntivo. I primi due si sostanziano nell’esistenza di schede tecniche le quali facilitano l’accesso al sistema, avendo già incluso l’algoritmo di calcolo dei risparmi che incorpora implicitamente la baseline, la verifica dell’addizionalità, gli aggiustamenti, ecc. Il metodo a consuntivo, viceversa, comporta un maggior coinvolgimento del proponente il quale, nel presentare il proprio progetto, è invitato a pronunciarsi sul complessivo quadro al contorno, sia di tipo tecnologico, che normativo, che di mercato. Questo compito non è di immediata esecuzione poiché ogni progetto ha le sue proprie peculiarità, e non può far tesoro dell’esperienza maturata con altri progetti analoghi già inviati a sistema. La comunità delle SSE (società di servizi energetici) e delle SEM (società con energy manager nominati) ha allora sollecitato le istituzioni nel mettere a disposizione dei riferimenti condivisi con il soggetto valutatore, in maniera da rendere più spedita la compilazione della proposta a consuntivo facilitando al contempo il lavoro istruttorio. 

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha fatto propria l’istanza, ed ha elaborato il comma 2 dell’art. 15 del DM 28.12.2012, il quale recita: “L’ENEA predispone e pubblica, entro il 31 dicembre 2013 e successivamente con cadenza biennale, guide operative per promuovere l’individuazione e la definizione di progetti a consuntivo con particolare riferimento ai settori industriali del cemento, del vetro, della ceramica, dei laterizi, della carta, della siderurgia, dell’agricoltura e dei rifiuti nonché ai settori di cui all’articolo 4, comma 2, lettere a), b) e c) [trasporti pubblici locali, edifici e utenze delle regioni e delle province autonome e degli enti locali, riduzione del traffico urbano, illuminazione pubblica, settore idrico (N.d.R.)], del decreto del Ministro dello sviluppo economico del 15 marzo 2012. Le guide operative sono corredate della descrizione delle migliori tecnologie disponibili e delle potenzialità di risparmio in termini economici ed energetici derivanti dalla loro applicazione.”


fonte Enea
agam 03_2015