giovedì 29 agosto 2013

Il Combustibile solido secondario (CSS)

Il Combustibile solido secondario (CSS) è un combustibile solido prodotto da rifiuti che rispetta le caratteristiche di classificazione e di specificazione individuate delle norme tecniche UNI CEN/TS 15359. 
Può derivare dal trattamento di frazioni omogenee e opportunamente selezionate di rifiuti urbani, rifiuti industriali, rifiuti commerciali, rifiuti da costruzione e demolizione, fanghi da depurazione delle acque reflue civili e industriali, ecc. 
La definizione, introdotta dal D. L.vo 3 dicembre 2010, n.205, ha superato la distinzione tra Combustibile derivato da rifiuti di qualità normale (CDR) e Combustibile derivato da rifiuti di qualità elevata (CDR-Q) presente nella D. L.vo 152 del 2006.
Si presenta di solito in varie forme, addensate o meno. Può essere in forma di fluff (simile a coriandoli), in questo caso può essere lasciato sfuso oppure pressato in presse normalmente di forma parallelopipeda con peso da circa 500 a 1000 kg ciascuna e di norma filmate su tutti i lati con una pellicola di polietilene. Oppure può essere in forma addensata ed in questo caso si può presentare come pellets, bricchette o in forma granulare.
Eliminazione delle frazioni organiche o non combustibili 
Nella normativa italiana il CSS trova la sua definizione all'Art, 183 comma 1 lett. cc del D. L.vo 152/2006 come modificato dal D. L.vo 3 dicembre 2010, n.205 . Esso viene ottenuto tramite processi volti a eliminare i materiali non combustibili (vetro, metalli, inerti) e la frazione umida (la materia organica come gli scarti alimentari, agricoli, etc.).

La parte non combustibile dei rifiuti e non recuperabile in altro modo viene raccolta e, dopo essere stata raggruppata in unità di dimensioni e peso standard, destinata alla discarica  o al riciclaggio.


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