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domenica 8 febbraio 2015

Energy manager - nuove modalità di nomina

Energy manager- nuove modalità di nomina

Maggiore chiarezza sui soggetti obbligati alla nomina, sulla metodologia di valutazione dei consumi energetici e sul profilo professionale degli energy manager: queste alcune delle novità introdotte dalla circolare del 18 dicembre 2014.
A partire dall’anno 2015 la Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia (FIRE), che cura la raccolta e la gestione delle nomine dell’energy manager nell’ambito della Convenzione con questo Ministero, provvederà inoltre ad informatizzare la procedura per la gestione delle nomine.
Per maggiori informazioni

fonte:MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/energia/efficienza-energetica

agam febbraio 2015

sabato 4 gennaio 2014

Legge stabilita 2014 - Proroga EcoBonus

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale, la legge Stabilità è entrata in vigore il primo gennaio 2014. Contiene tra l'altro anche delle misure più importanti per il settore dell'energia rinnovabile e per l'efficienza energetica, La proroga dell'ecobonus (comma 139), e la proroga per il V conto energia (comma 154). 
LINK GAZZETTA UFFICIALE http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/12/27/13G00191/sg

domenica 13 ottobre 2013

Smart&Start

Le nuove imprese del Mezzogiorno che puntano su innovazione, tecnologie digitali e valorizzazione dei risultati della ricerca, possono presentare la domanda per accedere ai 190 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero dello Sviluppo economico con il Programma ‘Smart&Start’.
Sono previsti due tipi di agevolazione: 
Smart: prevede contributi a copertura dei costi di gestione dei primi anni di attività, per le nuove imprese ubicate in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, che propongono modelli di business innovativi sotto il profilo organizzativo o produttivo, oppure orientati a raggiungere nuovi mercati o a intercettare nuovi fabbisogni; 
Start: prevede contributi a sostegno delle spese di investimento iniziali, per le nuove imprese ubicate in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia che intendono operare nell’economia digitale e/o valorizzare economicamente i risultati della ricerca, pubblica e privata. 
I due incentivi - Smart e Start - sono cumulabili, fino ad un massimo di 500.000 € in quattro anni, per ogni impresa beneficiaria. Gli incentivi sono rivolti alle società di piccola dimensione, costituite da meno di sei mesi.

Per accedere alle agevolazioni è necessario: registrarsi sul sito dedicato, compilare online la domanda, inviare telematicamente la domanda, utilizzando la firma digitale. Ad ogni domanda così inviata sarà attribuito un protocollo elettronico. 
Chi ha i requisiti per accedere sia agli incentivi Start sia agli incentivi Smart, potrà presentare un’unica domanda.

domenica 6 ottobre 2013

RhOME, il progetto italiano alle Olimpiadi mondiali di bioarchitettura


Si chiama “RhOME for denCITY” ed è l’unico progetto italiano selezionato per partecipare alla nuova edizione di “Solar Decathlon”, la grande Olimpiade internazionale di architettura green, ideata dal Dipartimento di Energia degli Stati Uniti. 

Obiettivo della gara? Progettare, per le città del futuro, case sostenibili, convenienti, perfettamente inserite nel territorio circostante.  
I 20 finalisti, provenienti da 16 Paesi e 3 continenti, si confronteranno, nel giugno 2014, nella sfida finale che si terrà a Versailles, in Francia, dove le abitazioni progettate saranno aperte al pubblico e visitabili. 
I quattro principi inderogabili dell’edizione di quest’anno sono: densità, convenienza, trasportabilità e sobrietà. Tutte caratteristiche a cui si ispira il progetto italiano, presentato oggi in anteprima al Made Expo di Milano, e che sarà realizzato dal team dell’Università Roma Tre, capeggiato dall’architetto Chiara Tonelli. 
La stessa squadra che, con “MED in Italy”, si è guadagnata il bronzo nell’edizione 2012.  

Il nome del progetto tricolore indica la scelta di fondo: partire dal territorio e, nello specifico, da una città simbolo, la Capitale, RhOME - a home for Rome - e ripensare le periferie urbane in chiave sostenibile. La casa, infatti, avrà prestazioni energetiche quasi otto volte superiori a quelle di una classe energetica C e di una volta e mezza superiori a quelle di una classe energetica A+. Produrrà più di quanto consuma e fornirà energia per il quartiere nel quale sarà costruita. 
Sarà inoltre caratterizzata da pannelli solari fotovoltaici flessibili, gli stessi che vengono utilizzati nelle barche a vela; un parapetto che produce acqua calda ma è fresco per l’estate; un isolamento pressoché totale del ‘manto’ che circonda l’abitazione, perché è bene consumare poca energia anche se questa è prodotta con sistemi rinnovabili e, infine, un sistema di ‘corrente programmata’ di aria fresca.  

“La proposta abitativa di RhOME mira non solo a sviluppare un progetto architettonico a impatto zero, che produca più energia di quanta ne consuma, ma anche a liberare le preesistenti aree archeologiche, come gli acquedotti romani, dall’abusivismo a favore di una nuova aggregazione urbana di moduli abitativi ad energia rinnovabile”, spiega la responsabile del progetto Chiara Tonelli, Faculty Advisor dell’Università Roma Tre. “Nella prossima edizione 2014 del Solar Decathlon Europe il tema della città assume infatti un peso maggiore. Si riduce l’enfasi sulla produzione energetica, mentre cresce il concetto di efficienza e sostenibilità applicata non più soltanto ai processi di produzione dei materiali, ma anche ai temi della mobilità e della vivibilità in generale, favorendo la vita di quartiere e le relazioni interpersonali in un processo di rigenerazione urbana che si riflette anche in termini sociali”. 

Altro tema chiave della competizione è la ‘densità’. La casa deve essere pensata per una città ‘densa’. Da qui il nome, RhOME for denCity. Alla base c’è l’idea di ri-densificare un’area prescelta della capitale, che non significa solo aumentare il numero di metri quadrati o cubi per ettaro, con conseguente occupazione di nuovo suolo pubblico, ma incrementare il numero di abitazioni di minori dimensioni per la stessa area, per soddisfare le esigenze di giovani coppie, singles e residenti temporanei. I principali vantaggi? Risparmio economico ed energetico, salvaguardia del territorio ancora non costruito, ottimizzazione delle infrastrutture preesistenti e del sistema di trasporto, maggiore sicurezza e miglioramento delle relazioni sociali. 

La casa del team italiano di RhOME for denCity, sfiderà altre 19 case più ecologiche al mondo provenienti da Cile, Costa Rica, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, India, Messico, Olanda, Romania, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Tailandia e Taiwan. Le performances delle abitazioni verranno misurate su dieci temi (appunto, un solar decathlon): architettura, ingegneria e costruzione, efficienza, bilancio energetico, comfort, funzionamento, comunicazione, progettazione urbana, trasporto e convenienza economica, innovazione e sostenibilità. Ogni contest riguarderà una determinata categoria e verrà valutato con uno specifico punteggio. La squadra con il maggior numero di punti vincerà la gara. 

Insomma, un’avventura emozionante per chi si appassiona all’idea di un’architettura più sostenibile e integrata con la natura, per chi ama pensare a case a basso costo e a impatto zero, per chi crede nel riuso del territorio, per chi è convinto che le città del futuro esisteranno e saranno più vivibili, più verdi, più socializzanti. Più gentili. 


Gli energy manager non hanno carta bianca sui contratti d'acquisto dell'energia

La seconda rilevazione annuale dell'Osservatorio Energy Management ha fatto il punto sulle ragioni che stanno alla base della scelta dei fornitori

 L'efficienza in ambito energetico non si ottiene soltanto con interventi tecnici su motori industriali o impianti di illuminazione: altrettanto cruciale è la fase di scelta dei fornitori di elettricità e gas, destinata a incidere sui budget di aziende e Pubblica 
amministrazione per un anno o più. La decisione finale in materia, però, non spetta quasi mai agli energy manager che hanno seguito tutta la (lunga) trafila, ma ai vertici aziendali. È questo il principale risultato che si ricava dalla seconda rilevazione annuale condotta nell'ambito dell'Osservatorio Energy Management, realizzato da Strategic management partners in collaborazione con il Gruppo 24 Ore e Cfi Group (si veda la pagina dedicata all'Osservatorio). L'indagine si è basata su un campione di 100 manager dell'energia di aziende nazionali nei settori dell'industria (40%), del terziario (31%) e della Pubblica amministrazione (29%). 

Nelle società prese in esame il processo d'acquisto risulta seguito nella grande maggioranza dei casi (67%) da una figura assimilabile a quella dell'energy manager, tra l'altro spesso priva di un inquadramento dirigenziale nonostante la rilevanza economica dei progetti; eppure, la fatidica firma del contratto spetta ai livelli societari più alti. Nel 38% dei casi l'amministratore delegato prende la decisione finale e nel 52% firma il contratto, mentre il direttore generale si assume questa responsabilità, rispettivamente, nel 28% e nel 20% dei casi. La sigla dell'accordo con il fornitore tocca agli energy manager nazionali appena l'1% delle volte, la scelta definitiva il 10%. La “gloria”, insomma, è poca per i responsabili della gestione dell'energia che, pure, prima dell'accordo decisivo, si sono sobbarcati mesi di complicate trattative. Per l'energia elettrica i negoziati hanno inizio in media 3-4 mesi prima dell'avvio della fornitura, mentre per il gas i tempi sono ancora più lunghi (nell'ordine di 5-6 mesi). Sorprendentemente, però, la decisione finale e l'accettazione del prezzo di chiusura avviene in maniera abbastanza rapida, sia per l'elettricità che per il gas; le società industriali, in particolare, chiudono l'intesa in meno di 24 ore in circa il 40% dei casi. Burocrazia, leggi e impedimenti vari rallentano, invece, la Pubblica amministrazione, che necessita spesso anche di mesi soltanto per fissare il prezzo finale. 

Per quanto riguarda le vere e proprie modalità di acquisto, gli energy manager intervistati nell'ambito dell'Osservatorio tratteggiano un quadro abbastanza conservativo. L'84% delle aziende continua ad acquistare la propria fornitura elettrica in un colpo solo, mentre soltanto il 15% opta per una scelta frazionata in lotti differenti. Appena il 18% degli intervistati, poi, si dichiara interessato a una gestione attiva del portafoglio, che imporrebbe il monitoraggio del mercato e il frazionamento della fornitura in periodi e quantità diverse. Gli energy manager, comunque, si riservano una giusta dose di flessibilità: nei contratti stipulati, infatti, ci sono delle clausole che permettono di variare il volume consumato nel corso dell'anno (78%), cambiare da prezzo fisso a indicizzato (59%) e modificare il numero dei punti di fornitura. 

Più movimentata, invece, sembra essere la vera e propria fase di scelta dei fornitori: in particolare, oltre alla tradizionale trattativa diretta, non sono disdegnati né i bandi di gara né le aste on line, soprattutto dalle aziende del terziario (rispettivamente 42% e 25%). Queste società, inoltre, valutano da 6 a 10 diversi operatori nel 42% dei casi e oltre 10 nel 25%. Percentuali simili si notano anche nel campione industriale; la Pubblica amministrazione, invece, si limita nella maggior parte dei casi (55%) a vagliare tre differenti fornitori. Il prezzo dell'energia, ovviamente, è l'elemento chiave della scelta finale (indicato dal 96% dei rispondenti) ma gli energy manager nostrani attribuiscono molta importanza (81%) anche a caratteristiche quali l'affidabilità e solidità del fornitore. Non stupisce perciò che, alla fine, pur in presenza di un mercato molto frastagliato, si punti per il 2013 tendenzialmente su nomi “storici”: Enel è scelta per l'elettricità dal 18% del campione, Edison dal 13%, Eni dal 7%. 

Percentuali decisamente inferiori sono attribuite, invece, a tutti gli altri operatori del mercato libero. Ancora più netta la situazione nel gas, dove il gruppo del cane a sei zampe raccoglie il 26% dei contratti. Per il 2013 il 54% delle aziende prese in esame ha mantenuto lo stesso fornitore dell'anno precedente nel gas, percentuale che scende al 45% nell'elettricità, mentre la propensione al cambiamento per il 2014 è abbastanza elevata tra la Pubblica amministrazione. 

Gli energy manager del pubblico, in effetti, sono quelli che esprimono il minor grado di soddisfazione nei confronti dei propri fornitori (61% per l'energia elettrica e 66% nel gas). Più alte, invece, risultano le percentuali di soddisfazione del terziario (69% e 77%) e dell'industria (73% e 71%). Gli intervistati sono mediamente più contenti dei loro operatori per quanto riguarda gli aspetti economici, commerciali e di assistenza (con valori intorno all'80%), un po' meno sulla capacità di innovare e nei servizi on line, per il gas in particolare (66%).
Fonte: http://energia24club.it/articoli/0,1254,51_ART_150925,00.html