domenica 24 novembre 2013

Il riscaldamento a legna... considerazioni

L’utilizzo della legna (e del pellet, che da quella di scarto è derivato) per alimentare il riscaldamento è una scelta virtuosa per l’ambiente, per le nostre tasche e per il nostro benessere.
In primo luogo la legna è una risorsa rinnovabile, basta piantarne almeno quanto se ne taglia o, meglio ancora, in quantità maggiore: infatti, il patrimonio boschivo italiano è in considerevole aumento anno dopo anno, con un indice di boscosità che si attesta intorno al 36% e un’estensione superiore a 10,5 milioni di ettari; inoltre la silvicoltura fa rispettare un territorio che spesso viene sfruttato in modo incontrollato, causando eventi che possono portare a veri e propri disastri ambientali; l’utilizzo economico dei boschi, con le successive lavorazioni della legna, può portare una fonte di reddito alle popolazioni collinari e montane ed evitare l’abbandono di quelle zone, con le conseguenze già citate per l’ambiente; il ciclo della legna è CO2 neutro (vedi accanto) e non contribuisce all’effetto serra; la legna e il pellet bruciando bene producono meno CO2 e meno ossido di carbonio rispetto a gasolio e metano e meno anidride solforosa del gasolio.
In secondo luogo legna e pellet sono prodotti a filiera corta e quindi danno un contributo all’economia italiana, a differenza dei combustibili fossili che provengono dall’estero; il costo del riscaldamento a legna o pellet è notevolmente inferiore a gasolio, GPL, metano o teleriscaldamento a parità di energia scaldante ... e non ultimo lo spettacolo delle fiamme è sempre affascinante.
estratto da "Stufe e Camini" Di Baio Editore

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