mercoledì 1 novembre 2023

Energia: i consigli dell’ENEA per risparmiare sul riscaldamento

Energia: i consigli dell’ENEA per risparmiare sul riscaldamento


fonte: 
Energia: i consigli dell’ENEA per risparmiare sul riscaldamento - Media


Composizione percentuale della spesa per la fornitura di energia elettrica dell'utente tipo domestico in maggior tutela - IV trimestre 2023

Composizione percentuale della spesa per la fornitura di energia elettrica dell'utente tipo domestico in maggior tutela - IV trimestre 2023



FONTE : https://www.arera.it




Comunicato stampa ARERA -- Elettricità: bolletta in tutela +18,6% nel quarto trimestre. Contributo straordinario per i titolari di bonus

 Comunicato stampa

Elettricità: bolletta in tutela +18,6% nel quarto trimestre. Contributo straordinario per i titolari di bonus

Nonostante aumenti, prezzo finale più basso del 57% rispetto a stesso trimestre 2022

Milano, 28 settembre 2023

Bolletta elettrica per la famiglia tipo[1] in tutela a +18,6% nel quarto trimestre del 2023 e contributo integrativo straordinario per aumentare i bonus elettricità.

Terminato il sistema di rafforzamento in vigore negli ultimi 2 anni, vengono aggiornati i bonus sociali base al fine di garantire un risparmio del 30% sulla bolletta elettrica (al lordo delle imposte) e del 15% su quella gas (al netto delle imposte).

Per l'ultimo trimestre dell'anno, inoltre, viene introdotta una novità: un contributo straordinario crescente con il numero dei componenti familiari, che arriverà in automatico a chi già riceve il bonus elettrico, cioè le famiglie con livello Isee fino a 15.000 euro (30.000 euro per le famiglie numerose), per un valore totale di 300 milioni di euro. Misure che attuano quanto previsto dal Governo nel decreto approvato nella riunione del Consiglio dei Ministri dello scorso 25 settembre.

L'intervento si affianca a quelli relativi al gas, con la conferma anche nel quarto trimestre del 2023 dell'azzeramento degli oneri generali e della riduzione Iva al 5%, come anche per la gestione calore e teleriscaldamento.

"E' vero che i prezzi dell'energia non mordono con l'aggressività di un anno fa ma le oscillazioni sono indice di un settore energetico ancora alla ricerca di un suo equilibrio, con inevitabili riflessi nella bolletta anche a causa della stagionalità a cui andiamo incontro - afferma il presidente di ARERA, Stefano Besseghini -Anche senza lo stimolo dei prezzi alti è importante in questa stagione invernale prestare molta attenzione al contenimento dei consumi e, per quanto possibile, a sviluppare investimenti di efficienza energetica".

L'aumento del prezzo dell'energia elettrica, per chi è ancora in tutela, è dovuto all'andamento delle attuali quotazioni all'ingrosso (PUN), previste in aumento per il quarto trimestre 2023 anche a causa del costo del gas naturale che normalmente cresce nelle stagioni più fredde.

A livello di scenario, positivo il riempimento degli stoccaggi gas italiani ed europei, che hanno raggiunto già ad agosto oltre il 90% della capacità disponibile, in largo anticipo rispetto alla scadenza del 1° novembre prevista dalle norme europee.

Il prezzo del gas per i clienti ancora in tutela, per il gas consumato nel mese di settembre, verrà pubblicato il prossimo 3 ottobre 2023 (secondo giorno lavorativo, dopo la fine del mese di riferimento - delibera 374/2022/R/gas).

Gli effetti nella bolletta elettrica

La spesa per l'energia elettrica per la famiglia-tipo nell'anno scorrevole[2] (compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023) sarà di circa 889,60 euro, segnando un -32,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente (1° gennaio - 31 dicembre 2022).

Nel dettaglio delle singole componenti in bolletta, per l'energia elettrica si registra un +18,6% del prezzo finale della famiglia tipo, a 28,29 centesimi di euro al kWh, in netta diminuzione rispetto ai 66,01 centesimi che caratterizzavano il quarto trimestre 2022 (-57% circa). Il prezzo attuale è sostanzialmente legato al forte incremento della componente PE a copertura dei costi di acquisto dell'energia elettrica (+19,4%), e della voce oneri di sistema (+0,4%), leggermente compensata da una riduzione della componente PD a copertura dei costi di dispacciamento (-1,2%); la componente PPE per il corrispettivo di perequazione è rimasta invariata. Restano invariate le tariffe di rete regolate (Trasporto, distribuzione e misura).

Rimane rilevante il supporto fornito dai bonus sociali energia a sostegno delle famiglie. Questi vengono erogati direttamente in bolletta a tutte le famiglie aventi diritto, a condizione che abbiano un ISEE valido nel corso del 2023 ed entro la soglia di 15.000 euro (30.000 euro per le famiglie numerose con almeno 4 figli a carico). A tal proposito si ricorda che l'ISEE ha una validità coincidente con l'anno solare ed è quindi importante presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), qualora non sia stato già fatto nel corso di quest'anno, per ottenere la certificazione per il 2023.

Pubblicati anche i dati sul 'cliente medio'

In occasione delle recenti analisi effettuate sui consumi elettrici[3] è emersa l'opportunità di affiancare alla famiglia tipo con consumo annuo di 2.700 kWh, da sempre utilizzata come indice di riferimento per l'aggiornamento trimestrale delle condizioni di tutela, il cliente domestico con consumo medio riscontrato pari a 2.000 kWh/anno.

Pertanto, sul sito di ARERA saranno disponibili anche i dati sull'aggiornamento delle bollette elettriche per il cliente domestico in tutela calcolati sui consumi di 2.000 kWh/anno, in aggiunta a quelli della famiglia tipo da 2.700 kWh/anno.

Tutti i dettagli dell'aggiornamento sono disponibili nell'allegata Scheda Tecnica.



[1] La famiglia tipo ha consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh all'anno e una potenza impegnata di 3 kW.

[2] Per anno scorrevole si intende l'anno composto dal trimestre oggetto dell'aggiornamento e i tre trimestri precedenti, considerando anche il consumo associato ad ogni trimestre.


FONTE -- ARERA - Elettricità: bolletta in tutela +18,6% nel quarto trimestre. Contributo straordinario per i titolari di bonus

COMUNICATO ARERA -- Gas: bolletta a +4,8% per i consumi di settembre

 


Gas: bolletta a +4,8% per i consumi di settembre

ARERA comunica il valore della materia prima: 37,05 €/MWh, la spesa nell’anno scorrevole a -13,9%

Milano, 03 ottobre 2023

In aumento la bolletta gas per la famiglia tipo [1] in tutela per i consumi di settembre 2023, che sale del 4,8% rispetto ad agosto.

La componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento (CMEM,m), applicata ai clienti ancora in tutela, viene aggiornata da ARERA come media mensile del prezzo sul mercato all'ingrosso italiano (il PSV day ahead) e pubblicata entro i primi 2 giorni lavorativi del mese successivo a quello di riferimento. Per il mese di settembre, che ha registrato una quotazione media all'ingrosso superiore rispetto a quella del mese di agosto, il prezzo della sola materia prima gas (CMEM,m), per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è pari a 37,05 €/MWh.

L'aggiornamento complessivo per l'utente tipo, per i consumi del mese di settembre rispetto al mese precedente, è determinato interamente dall'aumento della spesa per la materia gas naturale, +4,8%. Rimangono invariati gli oneri generali e la tariffa legata alla spesa per il trasporto e la misura.

In termini di effetti finali, la spesa gas per la famiglia tipo nell'anno scorrevole (ottobre 2022 - settembre 2023) è di 1.459 euro circa, al lordo delle imposte, e risulta in calo del 13,9% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente (ottobre 2021 - settembre 2022).

Confermati per settembre e per tutto il 2023 l'azzeramento degli oneri generali e la riduzione Iva al 5%, come anche per la gestione calore e teleriscaldamento.

I valori della componente CMEM,m pubblicati oggi su www.arera.it

Settembre 2023

Euro/GJ

Euro/Smc(**)

Euro/MWh

Componente CMEM,m

10,290389

0,396386

37,0454

(**) per forniture di gas naturale con potere calorifico superiore di riferimento pari a 0,038520 GJ/Smc.

 


[1] La famiglia tipo ha consumi medi di gas di 1.400 metri cubi annui.


FONTE: ARERA - Gas: bolletta a +4,8% per i consumi di settembre

 

domenica 29 ottobre 2023

proroga per il passaggio dal mercato tutelato delle bollette


Come si appprende da fonti di stampa, pertanto da verificare e monitorare, Arriva la proroga per il passaggio dal mercato tutelato delle bollette a quello libero. 

Il rinvio, dovrebbe essere di sei mesi. 

La proroga dovrebbe essere contemplata nel decreto legge inerente  disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili, il sostegno alle imprese a forte consumo di energia, il funzionamento del mercato al dettaglio dell'energia elettrica.

La attuale normativa ha previsto il termine dei servizi di tutela, con un progressivo passaggio dal mercato tutelato a quello libero, che nella generalità dei casi rimarrà l'unica modalità di fornitura:

  • per i clienti domestici non vulnerabili di gas naturale (famiglie e condomini) il superamento della tutela di prezzo è  previsto da gennaio 2024;
  • per i clienti domestici non vulnerabili di energia elettrica a partire da aprile 2024;
  • per le microimprese di energia elettrica il servizio di maggior tutela si è concluso ad aprile 2023 (per le piccole imprese era già terminato nel 2021).

I clienti vulnerabili potranno continuare ad essere invece serviti a condizioni contrattuali ed economiche definite e aggiornate dall'Autorità.

ora solare



Tra sabato 28 e domenica 29 ottobre 2023, alle 3 di notte,  è finito il periodo dell'ora legale, ed è tornata quella solare.                                             

Con questo cambiamento  avremo un'ora in più di luce la mattina, ma le giornate diventeranno più brevi con il buio che calerà un'ora prima. 

Inutili le considerazioni in merito, c'è sempre chi resterà favorevole, e chi contrario. 

Per tornare all'ora legale dovremo aspettare la prossima primavera quando la notte fra il 30 e il 31 marzo 2024 dovremo riportare avanti di un'ora i nostri orologi.


mercoledì 25 ottobre 2023

PARTECIPA --- LA CAMPAGNA A Buon Rendere


LA CAMPAGNA A Buon Rendere molto più di un vuoto è la campagna nazionale per l’introduzione di un Sistema di Deposito Cauzionale per gli imballaggi monouso per bevande (plastica, alluminio, vetro)

 

Questa iniziativa, lanciata dall’Associazione Comuni Virtuosi insieme alle organizzazioni partner, si prefigge di favorire la transizione verso un’economia circolare nel settore degli imballaggi.

La campagna si pone come obiettivo l’introduzione di un sistema di raccolta efficiente dei contenitori per bevande, volto a migliorare il sistema di raccolta e riciclo attuale e ridurre sensibilmente l’inquinamento ambientale.  



 Partecipa - A buon rendere

PNRR e principio DNSH

 

PNRR e principio DNSH: aggiornati gli Orientamenti tecnici della Commissione Europea per valutare le misure PNRR

PNRR e principio DNSH: aggiornati gli Orientamenti tecnici della Commissione Europea

Lo scorso 11 ottobre è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE la Comunicazione della Commissione UE C/2023/111 che aggiorna gli "Orientamenti tecnici sull'applicazione del principio «non arrecare un danno significativo» a norma del regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza".

La nuova versione riprende il contenuto della precedente Comunicazione 2021/58-01, fornendo indicazioni agli Stati Membri su come valutare le misure da inserire nei Piani di ripresa e resilienza alla luce del principio “Do No Significant Harm” (DNSH), in base al loro impatto sugli obiettivi ambientali dell’Unione.

Rispetto alla versione precedente si segnala il riferimento, al capitolo 2.4, ai prodotti finanziari attuati nell’ambito del Fondo InvestEU, per i quali si richiede di dimostrare l'assenza di danno significativo ai sei obiettivi ambientali di cui all'articolo 17 del regolamento (UE) 2020/852, applicando le norme InvestEU in combinazione con le pertinenti politiche del partner esecutivo.

La Commissione da così seguito all’impegno assunto nella Proposta di regolamento (UE) che istituisce la piattaforma cd. "STEP", una nuova piattaforma a sostegno dell'autonomia strategica europea nei settori delle tecnologie avanzate, dell'energia pulita e della biotecnologia, al fine di agevolare la diffusione dei contributi RRF al comparto dei prodotti finanziari InvestEU, garantendone la conformità agli obiettivi ambientali (cfr. Relazione, cap.1, p.7 della Proposta di regolamento).


FONTE:PNRR e principio DNSH: aggiornati gli Orientamenti tecnici della Commissione Europea per valutare le misure PNRR | Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (mase.gov.it)



sabato 21 ottobre 2023

ZES Unica Sud dal 2024: in Gazzetta Ufficiale i nuovi incentivi

 

ZES Unica Sud dal 2024: in Gazzetta Ufficiale i nuovi incentivi

 


E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 219 del 19 settembre il Decreto Sud (DL 124/2023), che istituisce la Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno (ZES Unica) a partire dal primo gennaio 2024.

 

Per facilitare le imprese e gli investitori, è prevista  l’istituzione di un portale web informativo sui benefici previsti e per l’accesso allo sportello unico digitale S.U.D ZES, presso il quale inoltrare la domanda di rilascio delle autorizzazioni  e concessioni del caso.

 

La ZES Unica verrà istituita a decorrere dal 1° gennaio 2024 e comprenderà i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, sostituendo le attuali otto Zone economiche speciali presenti nei territori del Mezzogiorno.

  

Potranno beneficare di speciali condizioni in relazione ad investimenti e attività di sviluppo d’impresa le aziende già operative e quelle che vi si insedieranno.

Incentivi e agevolazioni per attività produttive del Sud Italia

All’interno dell’area ZES, le aziende che sono operative e quelle che si insedieranno. beneficeranno di molteplici vantaggi fiscali.

Tra questi, oltre alle consuete agevolazioni amministrativo e finanziarie concesse a chi opera all’interno delle ZES, è previsto l’accesso ad un’autorizzazione unica per l’avvio delle attività produttive ed il riconoscimento di un credito d’imposta sugli investimenti produttivi.

Credito d’imposta 2024-2026

Per il 2024, 2025 e 2026, le imprese che acquisiscono beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nella ZES Unica, viene concesso un credito d’imposta, nella misura massima consentita (fino al 45%) dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.

Il credito d’imposta potrà dunque essere riconosciuto soltanto a fronte di nuovi investimenti (a partire da 200mila euro) nella nuova ZES unica del Mezzogiorno:

·        per acquisto o leasing di nuovi macchinari, impianti e attrezzature destinati a strutture produttive già esistenti o impiantate nel territorio;

·        per acquisto di terreni e acquisizione, realizzazione o ampliamento di immobili strumentali agli investimenti (valore di terreni e immobili ammissibile entro il 50% dell’investimento agevolato).

Il credito è commisurato al costo del progetto e, per investimenti immobiliari dal 1° gennaio al 15 novembre 2024, nel limite d 100 milioni.

 

Appare utile consultare:

ZES - Zone Economiche Speciali - Agenzia per la coesione territoriale (agenziacoesione.gov.it)

lunedì 18 settembre 2023

Il principio DNSH nel PNRR

 

Il principio DNSH nel PNRR

Tutte le misure inserite nei Piani nazionali che compongono il Next Generation EU, che siano investimenti o riforme, devono essere conformi al principio DNSH ed è compito degli Stati membri dimostrarne il rispetto.

In questo contesto, la normativa relativa al PNRR è improntata a garantire sempre una compliance minima alla strategia ambientale europea, ma non esclude che gli interventi possano anche fornire un contributo sostanziale ai sei obiettivi ambientali.

Ad oggi, con uno specifico atto delegato della Commissione UE (Regolamento UE 2021/2139), che integra il Regolamento Tassonomia prima citato, sono stati definiti i criteri tecnici per valutare il contributo delle attività economiche ai primi due obiettivi ambientali, cioè la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici.

In fase di definizione del PNRR, gli investimenti e le riforme sono stati valutati dalle Amministrazioni proponenti attraverso schede di autovalutazione, dove si è definito:

  1. Se la misura darà un contributo sostanziale al raggiungimento dell’obiettivo della mitigazione/adattamento ai cambiamenti climatici (cd. Regime 1)
  2. Se la misura si limiterà a non arrecare alcun danno significativo (cd. Regime 2)

I criteri tecnici riportati nelle schede di autovalutazione del PNRR costituiscono elementi guida lungo tutto il percorso di realizzazione degli investimenti e delle riforme.

In fase di attuazione degli interventi, infatti, le Amministrazioni titolari e tutti i soggetti attuatori sono chiamati a garantire concretamente che ogni misura non arrechi un danno significativo agli obiettivi ambientali. Per farlo, è necessario ad esempio che:

  • negli avvisi per il finanziamento dei progetti e nei documenti tecnici ci siano opportuni richiami e indicazioni specifiche nell’ambito degli atti programmatici di propria competenza, come l’adozione di liste di esclusione e/o di criteri di selezione utili;
  • nelle gare d’appalto vengano adottati criteri conformi al principio DNSH per la progettazione e realizzazione dell'intervento;
  • per ogni singola Milestone e Target vengano raccolte tutte le informazioni necessarie alla rendicontazione del rispetto del principio DSNH e la relativa documentazione.

 fonte: Il principio DNSH nel PNRR | Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (mase.gov.it)

Cos'è il principio DNSH


 

Cos'è il principio DNSH

Il principio del “non arrecare un danno significativo” all’ambiente (anche noto come principio DNSH, cioè "Do No Significant Harm") nasce per coniugare crescita economica e tutela dell’ecosistema, garantendo che gli investimenti siano realizzati senza pregiudicare le risorse ambientali.

A questo scopo il Regolamento (UE) 241/2021, istitutivo del Dispositivo di Ripresa e Resilienza, dispone che possano essere finanziate, nell’ambito dei singoli Piani nazionali, soltanto le misure che rispettino il principio DNSH, introdotto dal Regolamento (UE) 2020/852, il cd. “Regolamento Tassonomia”.

Si parla di tassonomia delle attività economiche sostenibili per indicare una classificazione delle attività sulla base del loro impatto su sei obiettivi ambientali. In particolare, in base all’art. 17 del Regolamento Tassonomia, si considera che un'attività economica arrechi un danno significativo:

  1. alla mitigazione dei cambiamenti climatici, se conduce a significative emissioni di gas a effetto serra;
  2. all'adattamento ai cambiamenti climatici, se conduce a un peggioramento degli effetti negativi del clima attuale e del clima futuro previsto sull’attività stessa o sulle persone, sulla natura o sugli attivi;
  3. all’uso sostenibile e alla protezione delle acque e delle risorse marine, se l’attività nuoce: al buono stato o al buon potenziale ecologico di corpi idrici, comprese le acque di superficie e sotterranee; al buono stato ecologico delle acque marine;
  4. all'economia circolare, compresi la prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti, se: - conduce a inefficienze significative nell’uso dei materiali o nell’uso diretto o indiretto di risorse naturali quali le fonti energetiche non rinnovabili, le materie prime, le risorse idriche e il suolo, in una o più fasi del ciclo di vita dei prodotti, anche in termini di durabilità, riparabilità, possibilità di miglioramento, riutilizzabilità o riciclabilità dei prodotti; - l’attività comporta un aumento significativo della produzione, dell’incenerimento o dello smaltimento dei rifiuti, ad eccezione dell’incenerimento di rifiuti pericolosi non riciclabili; - lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti potrebbe causare un danno significativo e a lungo termine all’ambiente;
  5. alla prevenzione e alla riduzione dell'inquinamento se comporta un aumento significativo delle emissioni di sostanze inquinanti nell’aria, nell’acqua o nel suolo rispetto alla situazione esistente prima del suo avvio;
  6. alla protezione e al ripristino della biodiversità e degli ecosistemi se nuoce in misura significativa alla buona condizione e alla resilienza degli ecosistemi o nuoce allo stato di conservazione degli habitat e delle specie, compresi quelli di interesse per l'Unione.

domenica 10 settembre 2023

Le classi energetiche degli edifici

 Le  classi energetiche degli edifici


Per differenziare le classi energetiche delle case, vengono utilizzati gli indicatori: A4, A3, A2, A1, B, C, D, E, F, G

Come è facilmente intuibile la classe A4 è la più performante, mentre la G quella meno efficiente.

La classe energetica in sé non misura quanto l’edificio consuma, ma valuta la “bontà” dell’immobile dal punto di vista termico e di efficienza energetica. 

Nei parametri di questa valutazione rientrano: la località geografica dell’edificio, il rapporto tra la superficie disperdente ed il volume riscaldato, l’orientamento e le caratteristiche termiche, la qualità energetica e il consumo annuale. 

Il calcolo più preciso è quello relativo ai volumi dei consumi energetici dell’abitazione, ossia l’energia totale consumata in un anno dall’edificio per metro quadro di superficie (“kWh/m2 anno”).

Tutte queste informazioni/calcoli, vengono certificati dall’APE (Attestato Prestazione Energetica) che può essere rilasciato unicamente da un tecnico abilitato, chiamato certificatore energetico. 

Tramite questa certificazione, ad ogni edificio viene attribuita una classe, derivante da specifici parametri strutturali e funzionali, atte a valutare quanto un edificio sia performante rispetto al  risparmio energetico.

Come detto,  attualmente le classi  sono 10 e vanno dalla classe A4 (massimo risparmio) alla classe G (minimo risparmio)

EU Building Stock Observatory

 

EU Building Stock Observatory

(Osservatorio del patrimonio edilizio dell'UE)

Strumento web per monitorare le prestazioni energetiche degli edifici in tutta Europa.

The main objective of the EU Building Stock Observatory (BSO) is to provide transparent information on the EU’s building stock, to support the monitoring of current EU energy policies and measures and contribute to future policy making process.

The BSO is designed to include a database, a data mapper and factsheets providing interactive graphs and tables with data related to the EU building stock and energy consumption that can be visualised on-screen and downloaded for further use.

Ultimately, it will cover a broad range of energy-related topics and provide information on the building stock, energy consumption, building elements and technical building systems installed, energy performance certificates, nearly zero-energy buildings and renovation rates, but also areas like energy poverty and financing aspects.

The current version of the tool is a first step of a major revamping and covers only 3 domains:

  • building stock
  • renovation rates
  • energy consumption

In the near future, users will be able to visualise and download more indicators and relevant data.


L'obiettivo principale dell'Osservatorio del parco immobiliare dell'UE (BSO) è fornire informazioni trasparenti sul parco immobiliare dell'UE, sostenere il monitoraggio delle attuali politiche e misure energetiche dell'UE e contribuire al futuro processo di elaborazione delle politiche.

La BSO è concepita per includere una banca dati, un mappatore di dati e schede informative che forniscono grafici e tabelle interattivi con dati relativi al parco immobiliare dell'UE e al consumo energetico che possono essere visualizzati sullo schermo e scaricati per un ulteriore utilizzo.

In definitiva, coprirà un'ampia gamma di argomenti relativi all'energia e fornirà informazioni sul parco immobiliare, sul consumo energetico, sugli elementi edilizi e sui sistemi tecnici per l'edilizia installati, sugli attestati di prestazione energetica, sugli edifici a energia quasi zero e sui tassi di ristrutturazione, ma anche su settori quali la povertà energetica e gli aspetti finanziari.

La versione attuale dello strumento è un primo passo di un importante rinnovamento e copre solo 3 domini:

  • patrimonio edilizio
  • tassi di ristrutturazione
  • consumo energetico

Nel prossimo futuro, gli utenti saranno in grado di visualizzare e scaricare più indicatori e dati pertinenti.

fonte: EU Building Stock Observatory (europa.eu)


domenica 20 agosto 2023

Cos'è il gas di scisto, come viene estratto attraverso il fracking e quali sono gli impatti del fracking?

 


Cos'è il gas di scisto, come viene estratto attraverso il fracking e quali sono gli impatti del fracking?


Il gas di scisto è una forma di gas naturale (principalmente metano), che si trova sottoterra nella roccia di scisto. È classificato come gas "non convenzionale".

Lo scisto è una roccia sedimentaria a grana fine formatasi a seguito della compattazione di argilla, limo, fango e materia organica nel tempo ed è solitamente considerata equivalente alla pietra fangosa. 

Come viene estratto il gas di scisto attraverso la fratturazione idraulica ("fracking")?

La fratturazione idraulica – comunemente nota come fracking – è Il processo utilizzato per estrarre gas di scisto. 

Le perforazioni verticali vengono effettuate sino a  perforare la roccia di scisto, dette perforazioni vengono seguite da perforazioni orizzontali per accedere a più gas, poiché le riserve di scisto sono tipicamente distribuite orizzontalmente piuttosto che verticalmente. 

I fluidi di fracking contenenti sabbia, acqua e sostanze chimiche vengono quindi pompati ad alta pressione nei fori praticati per aprire fratture nella roccia, consentendo al gas intrappolato di fluire nei pozzi di raccolta. 

Da lì viene convogliato via per uso commerciale.

Quali sono i principali impatti ambientali del fracking?

Uno studio pubblicato  dalla Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti, nel 2020,  ha rilevato che il fracking può potenzialmente portare alla contaminazione dell'acqua potabile delle aree interessate.

Un rapporto pubblicato nel 2021 della Royal Society e della Royal Academy of Engineering hanno concluso che c'era un rischio molto basso di contaminazione dell'acqua potabile del fracking nel Regno Unito, data la distanza tra le falde acquifere e la profondità alla quale si verifica il fracking. 

Questi studi indicano che la contaminazione dell'acqua può verificarsi anche da fuoriuscite sul terreno o crepe nei pozzi che consentono perdite - rischi affrontati da tutte le estrazioni di petrolio e gas - e possono essere intraprese azioni preventive. 

Il fracking richiede quantità relativamente grandi di acqua e quindi l'estrazione dell'acqua potrebbe avere un impatto sulle forniture a livello locale.

Altri studi, che bisognerebbe approfondire, evidenziano tutta una serie di criticità derivanti da questa pratica di estrazione.

buon approfondimento... Agam