Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza fa parte del più ampio Programma denominato Next Generation EU (NGEU) lanciato nel luglio del 2020 dall’Unione europea, ed entrato in vigore il 19 febbraio 2021, per superare la crisi economica dovuta alla pandemia da Co[1]vid-19.
Il NGEU segna un cambiamento radicale per la quantità di risorse messe in campo per rilanciare la crescita, gli investimenti e le riforme degli Stati europei e ammonta a 750 miliardi di euro, dei quali oltre la metà, 390 miliardi, è costituita da sovvenzioni.
La componente principale del programma NGEU è il Dispositivo per la Ripresa e Resilien[1]za (Recovery and Resilience Facility, RRF), che ha una durata di sei anni, dal 2021 al 2026, e una dimensione totale di 723,8 miliardi di euro (338 miliardi di euro di sovvenzioni, i restanti 385,8 miliardi di prestiti a tassi agevolati).
Le risorse destinate al
Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) sono reperite attraverso
l’emissione di titoli obbligazionari dell’UE.
Concentrandosi su sei settori chiave, i progetti di
investimento di NextGenerationEU sono concepiti per:
1. Dare impulso alla transizione verde attraverso la
promozione delle energie rinnovabili, della mobilità sostenibile e altro ancora
2. Accelerare la trasformazione digitale attraverso una
maggiore digitalizzazione dei servizi pubblici e dell'economia in generale
3. Rafforzare le infrastrutture e i servizi sociali,
riducendo nel contempo le disparità territoriali
4. Migliorare l'accesso all'istruzione e alla formazione
avanzate in competenze rilevanti per l'economia del futuro
5. Sostenere la crescita inclusiva, la ricerca e lo
sviluppo e l'innovazione per tutti
6. Garantire servizi sanitari moderni, efficienti e
accessibili.