mercoledì 23 ottobre 2024

Next Generation EU (NGEU) --

 


Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza fa parte del più ampio Programma denominato Next Generation EU (NGEU) lanciato nel luglio del 2020 dall’Unione europea, ed entrato in vigore il 19 febbraio 2021, per superare la crisi economica dovuta alla pandemia da Co[1]vid-19. 

Il NGEU segna un cambiamento radicale per la quantità di risorse messe in campo per rilanciare la crescita, gli investimenti e le riforme degli Stati europei e ammonta a 750 miliardi di euro, dei quali oltre la metà, 390 miliardi, è costituita da sovvenzioni.

 La componente principale del programma NGEU è il Dispositivo per la Ripresa e Resilien[1]za (Recovery and Resilience Facility, RRF), che ha una durata di sei anni, dal 2021 al 2026, e una dimensione totale di 723,8 miliardi di euro (338 miliardi di euro di sovvenzioni, i restanti 385,8 miliardi di prestiti a tassi agevolati). 

Le risorse destinate al Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) sono reperite attraverso l’emissione di titoli obbligazionari dell’UE.


Concentrandosi su sei settori chiave, i progetti di investimento di NextGenerationEU sono concepiti per:

1.  Dare impulso alla transizione verde attraverso la promozione delle energie rinnovabili, della mobilità sostenibile e altro ancora

2.  Accelerare la trasformazione digitale attraverso una maggiore digitalizzazione dei servizi pubblici e dell'economia in generale

3.  Rafforzare le infrastrutture e i servizi sociali, riducendo nel contempo le disparità territoriali

4.  Migliorare l'accesso all'istruzione e alla formazione avanzate in competenze rilevanti per l'economia del futuro

5.  Sostenere la crescita inclusiva, la ricerca e lo sviluppo e l'innovazione per tutti

6.  Garantire servizi sanitari moderni, efficienti e accessibili.


IL PRINCIPIO “DO NO SIGNIFICANT HARM” (DNSH)

 


IL PRINCIPIO “DO NO SIGNIFICANT HARM” (DNSH)

Il principio “non arrecare un danno significativo” all’ambiente (anche noto come principio DNSH, cioè “Do No Significant Harm”) nasce per coniugare le politiche di sviluppo con la tutela dell’ecosistema, garantendo che gli investimenti finanziati con le risorse europee siano realizzati senza pregiudicare le risorse ambientali e in vista del raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo.

A questo scopo il Regolamento (UE) 241/2021, istitutivo del Dispositivo Europeo di Ripresa e Resilienza, dispone che possano essere finanziate, nell’ambito dei Piani Nazionali per la Ripresa e la Resilienza (PNRR), soltanto le misure che rispettano il principio “non arrecare un danno significativo” agli obiettivi ambientali introdotto dal Regolamento (UE) 2020/852 (cd. Regolamento Tassonomia), che introduce un sistema di tassonomia delle attività ecosostenibili.

Il principio DNSH è quindi uno dei principi trasversali il cui rispetto deve essere garantito da parte degli Stati membri nell’attuazione di tutti gli interventi del PNRR. Tale principio ha lo scopo di valutare se una misura possa o meno arrecare un danno ai sei obiettivi ambientali individuati dal Green Deal europeo. In particolare, in base all’art. 17 del Regolamento Tassonomia, si considera che un’attività economica arrechi un danno significativo:

 

1. alla mitigazione dei cambiamenti climatici, se conduce a significative emissioni di gas a effetto serra;

2. all'adattamento ai cambiamenti climatici, se conduce a un peggioramento degli effetti negativi del clima attuale e del clima futuro previsto su sé stessa o sulle persone, sulla natura o sugli attivi;

3. all’uso sostenibile e alla protezione delle acque e delle risorse marine, se nuoce al buono stato o al buon potenziale ecologico di corpi idrici, comprese le acque di superficie e sotterranee o al buono stato ecologico delle acque marine;

4. all'economia circolare, compresi la prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti, se: - conduce a inefficienze significative nell’uso dei materiali o nell’uso diretto o indiretto di risorse naturali quali le fonti energetiche non rinnovabili, le materie prime, le risorse idriche e il suolo, in una o più fasi del ciclo di vita dei prodotti, anche in termini di durabilità, riparabilità, possibilità di miglioramento, riutilizzabilità o riciclabilità dei prodotti; - l’attività comporta un aumento significativo della produzione, dell’incenerimento o dello smaltimento dei rifiuti, ad eccezione dell’incenerimento di rifiuti pericolosi non riciclabili; - lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti potrebbe causare un danno significativo e a lungo termine all’ambiente;

5. alla prevenzione e alla riduzione dell'inquinamento se comporta un aumento significativo delle emissioni di sostanze inquinanti nell’aria, nell’acqua o nel suolo rispetto alla situazione esistente prima del suo avvio;

6. alla protezione e al ripristino della biodiversità e degli ecosistemi se nuoce in misura significativa alla buona condizione e alla resilienza degli ecosistemi o nuoce allo stato di conservazione degli habitat e delle specie, compresi quelli di interesse per l'Unione.

In fase di attuazione degli interventi PNRR, le Amministrazioni titolari delle misure devono assicurare che i Soggetti attuatori realizzino le attività in coerenza con i principi e gli obblighi specifici del PNRR relativamente al principio DNSH, in tutto il ciclo vita della misura.

Le informazioni sulle verifiche da adempiere al fine di garantire il rispetto del principio DNSH per le singole misure PNRR sono riportate nella “Guida Operativa per il rispetto del Principio di non arrecare danno significativo all’ambiente (cd. DNSH)” da ultimo aggiornata con Circolare MEF-RGS n. 22 del 14 maggio 2024 alla quale si rinvia per ogni ulteriore dettaglio.

 In particolare, in base ai settori di attività economica e per ogni obiettivo DNSH, la Guida Operativa MEF-RGS individua e descrive gli elementi di verifica da rispettare in fase ex ante (fase progettuale) e in fase ex post (al termine dei lavori). Tali elementi sono riassunti in apposite check list allegate alla Guida, che il Soggetto Attuatore dovrà compilare e presentare in fase di rendicontazione.

FONTE: -- Vademecum  "IL PRINCIPIO DNSH E L’ANALISI DEI RISCHI CLIMATICI NEL PNRR  per i Soggetti Attuatori"


sabato 19 ottobre 2024

Certificati Bianchi, pubblicati i dati dei primi nove mesi del 2024

 


CERTIFICATI BIANCHI

15/10/2024

Certificati Bianchi, pubblicati i dati dei primi nove mesi del 2024

Sono online i dati relativi ai procedimenti amministrativi conclusi e ai relativi Titoli di Efficienza Energetica (TEE) riconosciuti dal GSE dal 1° gennaio al 30 settembre 2024; in particolare, sono stati rilasciati/ritirati 1.950.065 TEE di cui:

·        618.680 TEE per Interventi di efficienza energetica;

·        1.331.385 TEE relativi alla produzione delle unità di Cogenerazione ad Alto Rendimento.

Nello specifico, sono stati avviati 1.451 procedimenti amministrativi ai sensi del D.M. 28 dicembre 2012 e del D.M. 11 gennaio 2017 e s.m.i., di cui:

·        127 Richieste di Verifica e Certificazione dei Risparmi (RVC) ai sensi del D.M. 28 dicembre 2012;

·        215 Progetti a Consuntivo e Standardizzati (PC e PS), 355 Comunicazioni Preliminari (CP), 15 Richiesta di Valutazione Preliminare (RVP) e 739 Richieste a Consuntivo e Standardizzate (RC e RS).

Rispetto al medesimo periodo dell'anno 2023, nel quale erano stati avviati 1.361 procedimenti amministrativi, nel 2024 si registra un incremento dei procedimenti amministrativi avviati. In particolare, si segnala un aumento del numero di nuove progettualità presentate (PC, PS) del 60%, una leggera diminuzione delle Richieste preliminari CP e RVP (-3% rispetto al 2023) e un aumento del numero di rendicontazioni presentate ai sensi del D.M. 11 gennaio 2017 e s.m.i. del 23% rispetto allo stesso periodo dell'anno 2023. Tale aumento è andato a compensare il minor numero di rendicontazioni presentate ai sensi del D.M. 28 dicembre 2012 (-48% rispetto al 2023).

Nello stesso periodo di riferimento il GSE ha concluso positivamente 1.601 procedimenti amministrativi, di cui 227 Progetti a Consuntivo e standardizzati (PC e PS), 392 Comunicazioni Preliminari, 20 Richieste di Valutazione Preliminare (RVP) e 962 Richieste di Verifica e Certificazione dei Risparmi (RC, RS e RVC) per le quali ha riconosciuto complessivamente 618.680 TEE.

Per maggiori informazioni è possibile consultare il documento presente nella pagina Dati e Scenari > Rapporti.

Con riferimento alla Cogenerazione ad Alto Rendimento (CAR), sono stati invece avviati 2.431 procedimenti amministrativi ai sensi del D.Lgs. 20/07, del DM 4 agosto 2011 e del D.M. 5 settembre 2011, di cui:

·        28 Richieste a Preventivo;

·        2.403 Richieste a Consuntivo.

Rispetto al medesimo periodo dell'anno 2023, nel quale erano stati avviati 2.370 procedimenti amministrativi, si rileva quindi un aumento dei procedimenti nell'ordine del 3%.

Nel periodo intercorso tra il 1°gennaio e il 30 settembre 2024il GSE ha inoltre concluso:

·        2412 procedimenti amministrativi di cui 2370 con esito positivo, 32 con esito positivo parziale e 10 con esito negativo. 21 richieste si riferiscono a preventivi pervenuti nel 2024, mentre tutte le altre si riferiscono a consuntivi pervenuti nel medesimo anno;

·        7 procedimenti amministrativi di riesame/rivalutazione di istanze precedentemente concluse;

·        18 procedimenti amministrativi, tutti con esito positivo, di cui 11 richieste a preventivo, 6 riesami e 1 consuntivo, tutti pervenuti nel 2023.

Nel periodo in argomento il GSE ha rilasciato/ritirato, invece, 1.331.385 TEE, di cui 948.050 TEE rilasciati sul conto proprietà degli operatori e 383.335 TEE oggetto di ritiro da parte del GSE.


FONTE:ttps://www.gse.it

 

MOBILITÀ ELETTRICA, PUBBLICATI I BANDI PNRR PER LE INFRASTRUTTURE DI RICARICA

 

PNRR - MOBILITÀ ELETTRICA - INFRASTRUTTURE DI RICARICA
 CENTRI URBANI - INFRASTRUTTURE DI RICARICA STRADE
 EXTRAURBANE
18/10/2024

MOBILITÀ ELETTRICA, PUBBLICATI I BANDI PNRR PER LE INFRASTRUTTURE 

DI RICARICA

Sono stati pubblicati sul sito del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica

 i bandi per accedere ai fondi previsti dall' Investimento

 PNRR – M2C2 - 4.3 “Installazione di infrastrutture di ricarica" per sostenere

 la realizzazione di oltre 21mila stazioni di ricarica per veicoli elettrici

 sulle strade extraurbane e nei centri urbani entro il 2025.

Gli avvisi sono rivolti alle imprese di qualsiasi dimensione e operanti in tutti i settori, 

nonché ai raggruppamenti temporanei (RTI). In esito alle procedure di gara chiuse 

il 7 ottobre scorso, le risorse economiche residuate e nuovamente rese disponibili

 dai nuovi bandi ammontano a circa 319 milioni di euro per le stazioni di ricarica

 da realizzare nelle strade extraurbane e circa 209 milioni di euro per le stazioni 

di ricarica da realizzare nei centri urbani.

Al fine di agevolare la più ampia partecipazione al presente Avviso, nei nuovi 

bandi è stato ridotto il numero di stazioni di ricarica per ogni modulo d'ambito

 e macrolotto.

Grazie alle risorse messe a disposizione si stima

 di poter realizzare 6.651 stazioni di ricarica rapida super-veloci per 

i veicoli elettrici lungo le strade extraurbane e 8.151 stazioni nei centri urbani.

Il GSE svolge l'attività di Soggetto gestore della Misura

garantendo il supporto tecnico-operativo nei confronti del MASE.

A partire dal 29 ottobre gli Operatori potranno presentare

 la domanda per l'accesso alle agevolazioni attraverso l'Area Clienti GSE.

Per maggiori informazioni sui Decreti, sulle modalità di 

presentazione della domanda e sui moduli da scaricare e

 compilare da allegare alla richiesta, è possibile consultare le specifiche sezioni del sito:

FONTE;https://www.gse.it/